La montagna piemontese fa boom: effetto lockdown

Le valli si ripopolano tra i proprietari delle seconde case e coloro che, invece, richiedono proprio residenza.
La montagna piemontese esplode di abitanti e fa boom. Probabilmente il lockdown è una delle motivazioni principali. o forse la voglia di cambiar vita.
Fatto sta che i paesi montani della regione hanno registrato un numero crescente di richieste per avere la residenza. Già per le vacanze estive si è registrato un numero molto elevato di turisti. La situazione che sabbiamo vissuto e stiamo vivendo ha consigliato davvero tanta gente di salire in quota, e decidere per un “turismo di prossimità“. E non soltanto per respirare un po’ d’aria sana e pulita.
Perché la montagna estiva si è organizzata bene e le offerte, pur senza violentare la natura e mantenendo le tradizioni locali, sono state tantissime. E per turisti di ogni età.
Ma molti, evidentemente, si sono trovati talmente bene da decidere di fermarsi e inoltrare domanda per ottenere la residenza.

Parlano i numeri
I numeri delle domande inoltrate nei paesi della montagna piemontese sono eloquenti. Alcuni esempi:
- Il Comune di Lanzo ha ricevuto 103 richieste
- Oulx 90
- Ceres 15
- Cesana e Mattie 6
- Usseaux 5
Altri ancora più su come Ala di Stura, Pragelato o Exilles. Il paese di Mattie è emblematico di questo fenomeno dato che si è addirittura sbloccato il mercato immobiliare e gli abitanti. Quest’ultimi, infatti, per alcuni mesi sono passati da 670 a 1300.
Le motivazioni di questa scelta possono essere diverse. Ma la paura di un secondo lockdown è sicuramente una leva importante. Tante coppie giovani, poi, decidono in un vero cambio di vita. Optando per località dove la vita è decisamente diversa da quella della città. L’unica cosa che richiedono è una connessione internet necessaria per proseguire con lo smart-working.
Ma attenzione perché la Guardia di Finanza di Bardonecchia ha attivato una serie di controlli per verificare la veridicità delle domande di residenza.