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Vanchiglia, gli edifici liberty che si nascondono nel quartiere della movida di Torino

Da Giulia Licari

Gennaio 10, 2020

case Liberty del quartiere Vanchiglia viste dall'alto

È il quartiere di Torino legato alla movida, Vanchiglia, spazio di aggregazione degli studenti che si anima soprattutto nelle ore notturne.

Una zona di tradizione operaia, che però nasconde alcuni gioielli in stile Liberty della nostra città che non tutti conoscono. Scopriamoli insieme.

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Bagi pubblici via Vanchiglia Torino

I bagni pubblici – via Vanchiglia 35

I bagni pubblici di via Vanchiglia nascono agli inizi del Novecento per fornire servizi di pubblica utilità alla cittadinanza, in seguito al forte incremento dell’edilizia in questa zona.

Molte case popolari, infatti, erano dotate di servizi igienici esterni, ma senza docce o vasche da bagno.

Per far fronte a questa esigenza si costruirono allora i bagni e i lavatoi pubblici.

Il progetto venne realizzato nel 1901 dall’architetto Camillo Dolz in perfetto stile liberty, con un’attenzione particolare alla scelta dei materiali e alla cura per le rifiniture.

All’inizio il bagno nella vasca costava appena 2 lire e 1,40 la doccia, compresa la biancheria per asciugarsi.

Poi, alla fine degli anni Ottanta, le utenze passarono dalle 493.000 del 1940 a 150.000, in prevalenza persone senza fissa dimora, anziani e immigrati.

E anche i prezzi si alzarono: un tesserino da 11 docce veniva 15.000 lire, l’uso di un telo di spugna 800, sapone e shampoo 200 lire.

Il gioco di chiaro-scuro scandisce la facciata, resistita a due bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

Le decorazioni con foglie fusti e fiori, e le colonne stilizzate impreziosiscono l’intero cornicione della struttura, ancora funzionante dopo 120 anni.

Ex Stabilimento Venchi – corso Regina Margherita 16

Ex Stabilimento Venchi – corso Regina Margherita 16

Oggi si presenta in condizioni precarie, ma un centinaio di anni fa era in piena attività.

Era lo stabilimento della Venchi, storica azienda dolciaria torinese, fusa poi con la Società Anonima Unica nel 1934.

Il progetto del complesso di Vanchiglia porta la firma di Pietro Fenoglio, uno dei più importanti interpreti del Liberty a Torino e in Italia.

Occupa 12.000 metri quadrati, e in questo spazio vi lavoravano 500 persone suddivise in nove reparti nei quali si producevano confetti di vario tipo. Pastiglie, caramelle e liquirizie, cui si aggiunsero dal 1926 tre nuove lavorazioni: biscotti, gallette e wafers.

Prima della guerra l’edificio divenne sede dell’Opificio militare per poi essere abbandonato durante l’armistizio del 1943.

È ancora visibile la scritta, saldamente difesa da quattro teste leonine.

La scuola di Vanchiglietta - via Ricasoli 30

La scuola di Vanchiglietta – via Ricasoli 30

La scuola Ludovico Antonio Muratori, all’imbocco del borgo Vanchiglietta, detto anche “Borgh dël fum” (per le sue numerose fabbriche munite di alte ciminiere), è presente sul territorio dal 1913. È situata in corso Belgio tra via Ricasoli e corso Tortona.

Si tratta di un grande complesso scolastico progettato da Camillo Dolza, che ancora oggi impressiona per la sua misurata e geometrica eleganza.

A Vanchiglia spicca per il suo gusto liberty, per le decorazioni ricche e floreali e nell’alto portale spicca lo stemma della città con i due tori contrapposti. In passato gli spazi interni erano suddivisi in ambienti maschili e femminili.

L’avvento della Seconda Guerra Mondiale segnò pesantemente la scuola che si trasformò prima in rifugio per accogliere i sinistrati e poi, nel luglio 1943, subì un bombardamento che danneggiò ben 50 locali.

Dopo una serie di ristrutturazioni, oggi l’edificio ospita una scuola materna comunale, denominata “Vanchiglietta”, i laboratori del Comune di Torino e due palestre ad uso del plesso e degli abitanti della zona.

visuale dal satellite corso Regina Margherita, via Denina, e via Santa Giulia

Un intero isolato Liberty a Vanchiglia, Torino

Nel 1910 Giuseppe Momo, ingegnere e architetto vercellese che lavorò per Città del Vaticano, si cimenta con il progetto di un intero isolato (tra corso Regina Margherita, via Denina, e via Santa Giulia).

Dall’estro dell’artista liberty ne esce un complesso imponente che attinge da elementi classici riproposti con geometrie e volumi semplificati.

L’ampio fronte è scandito da finestre e balconi finemente decorati alternati a capitelli stilizzati. In ciascuno dei quattro spigoli dell’isolato due putti in erba sollevano una leggera ghirlanda di fiori.

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Giulia Licari

Laureata in Lingue e Culture per il Turismo, con un Master online in Comunicazione digitale, Web marketing e Social media management (SDB), attualmente sto frequentando il corso di laurea magistrale in Comunicazione, ICT e Media . Da sempre amante di Torino e appassionata di comunicazione web e Seo