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9 torinesi su 10 abitano vicino a un’area verde: ecco i quartieri meno “verdi” di Torino e quelli a rischio climatico

Da Giulia Licari

Novembre 26, 2019

Verde pubblico Torino

Anche quest’anno sono stati organizzati a Torino gli Stati Generali del Verde Pubblico 2019 – giunti alla loro quinta edizione. L’evento rappresenta un momento di confronto tra gli esperti e le istituzioni, al fine di arrivare a una maggiore integrazione di parchi e giardini nell’urbanistica della città.

Per l’occasione la città di Torino ha condotto uno studio che ha analizzato il verde pubblico dei diversi quartieri cittadini. Dopodiché, ha incrociato i dati demografici di ogni zona e le sue caratteristiche per intercettare possibili criticità e trovare così le soluzioni green più adatte.

I quartieri di Torino meno verdi e quelli a rischio effetto “Isola di calore”

La ricerca è stata esposta al centro congressi dell’Enviroment Park.
Dai primi dati emerge che il 93% dei torinesi abita vicino a un parco, o meglio, entro 300 metri da un’area verde ricreativa (dai parchi ai giardini di quartiere). Inoltre, il 94% dei giovani fino ai 14 anni vive entro 500 metri da un’area gioco.

Il 35% della superficie del Comune è costituita da spazi verdi sia pubblici sia privati (circa 47 km quadrati).

Infine, esaminando i dati del verde pubblico a confronto con quelli dei residenti dei diversi quartieri, il risultato ottenuto è che a Torino ci sono aree meno “green” e più cementificate. Sono i quartieri di Barriera di Milano, Cenisia, Barca-Bertolla, Santa Rita e San Salvario Nord (non nella parte vicino al Valentino), dove ogni abitante ha relativamente meno verde a disposizione sotto casa rispetto ad altri quartieri.

Sono queste le zone su cui intervenire. “Bisogna agire per migliorare la qualità della vita degli abitanti” afferma l’assessore all’ambiente Alberto Unia. Soprattutto nei quartieri con più fragilità sociale, è importante costituire un’area verde per stimolarne la riqualificazione.

Dopo l’analisi dello studio, si procederà su due fronti. Con le micro-opere, piantando alberi al posto dei cassonetti dell’immondizia nei corridoi ecologici. E con le macro-opere, con l’aggiunta di 20.000 alberi tra parco Stura, Colonnetti e Sangone, che permetteranno di ridurre le emissioni nell’aria di CO2 di circa 300.000 kg l’anno.

Un successivo obiettivo del piano strategico dell’infrastruttura verde sarà contrastare il cambiamento climatico. I quartieri più a rischio dell’effetto “Isola di calore”, un fenomeno microclimatico che comporta un innalzamento della temperatura, sono Barca e Mirafiori Sud.

Ma, in realtà, fino al 46% del territorio torinese risulta essere a rischio medio-alto.

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Giulia Licari

Laureata in Lingue e Culture per il Turismo, con un Master online in Comunicazione digitale, Web marketing e Social media management (SDB), attualmente sto frequentando il corso di laurea magistrale in Comunicazione, ICT e Media . Da sempre amante di Torino e appassionata di comunicazione web e Seo