Cronaca di Torino

Cavallerizza Reale di Torino, l’incendio è stato doloso? Si aprono le indagini

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La Cavallerizza Reale di Torino, il giorno dopo l’incendio che ha scosso tutta l’Italia, è un punto nero di una città grigia e umida.

La scorsa mattina, i Vigili del Fuoco sono riusciti a domare le fiamme in un paio d’ore dallo scoppio dell’incendio. Ora si apre l’indagine vera e propria. La procura ha posto sotto sequestro lo stabile, che già da tempo era sotto controllo.

La settimana prima la polizia era giunta sul posto per staccare gli allacci abusivi proprio alle Pagliere, dove è scoppiato l’incendio. Chi abitava quelle sale aveva fatto un allacciamento alla corrente elettrica senza autorizzazione con collegamenti volanti e pericolosi. Per timore che ci fosse un cortocircuito, erano intervenuti gli agenti. Ma tali accorgimenti non hanno comunque evitato l’incidente di ieri. Allora cosa ha causato l’incendio?

Di certo si conosce la sua origine: la parte dei magazzini della Cavallerizza Reale di Torino, le Pagliere. Un’area vuota, o quasi. Lì ci andava a dormire sempre qualcuno, qualche bisognoso di un tetto sopra la testa. In fondo, bastava trovare i cancelli aperti, addentrarsi e trovare un angolino dove sostare.

Il rogo è partito da questo punto dell’edificio, quello che comunica con via Rossini. Un locale pieno di rifiuti e rottami accumulati, latte di vernice, porte vecchie, listelli di legno, tutto materiale facilmente infiammabile. Lì l’altra notte c’era qualcuno che dormiva. Tutti ora si chiedono chi ci fosse e, soprattutto, perché si sono propagate le fiamme. Gli occupanti sono pronti a giurare che si sia trattato di un incendio doloso. Per ora tutte le ipotesi sono valide.

La Cavallerizza tra passato e futuro

Ieri le fiamme si sono fermate lì, alle Pagliere, facendo crollare il tetto. L’incendio è stato circoscritto in un’area di circa 250 metri quadri, ci fanno sapere i Vigili del Fuoco che hanno lottato contro le fiamme. Per fortuna non ha raggiunto la parte dell’Università né i teatri.

Nel 2014 invece le fiamme distrussero i magazzini del Circolo dei Beni Demaniali. In quel caso si trattò di un incendio doloso, appiccato con cinque bottiglie di liquido infiammabile.

La Cavallerizza Reale di Torino oggi è uno spazio semivuoto: da cinque anni ci sono laboratori di artigiani e di artisti. Ci sono stanze trasformate in residenze. E ci sono piani per una sua trasformazione. Se ne discute da anni. Ma in vent’anni nessuna amministrazione è riuscita a trovare una destinazione alle vecchie scuderie sabaude. Solo incuria, progetti mai realizzati e dal 2015 l’occupazione da parte dei collettivi.

Un Patrimonio Unesco dimenticato.

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