Storia
23 giugno 1866: la chiesa di Santa Giulia viene ufficialmente aperta al culto

Tempo di lettura: < 1 minuto
3802 23 giugno 1866: la chiesa di Santa Giulia viene ufficialmente aperta al culto e Borgo Vanchiglia ha la sua parrocchia
Era il 23 giugno del 1866 quando la chiesa di Santa Giulia venne ufficialmente aperta al culto.
Ben ventidue anni prima, nel 1844, i residenti di Borgo Vanchiglia si erano riuniti per decidere dove si sarebbe dovuta erigere la nuova chiesa.
Nel 1854, però, Torino fu colpita da una grave epidemia di colera che portò a bonificare Borgo Vanchiglia, che all’epoca era una zona piuttosto degradata anche perché soggetta all’umidità del vicino fiume Po.
Dieci anni più tardi si costituì un comitato per la raccolta dei fondi necessari alla costruzione della chiesa, costruzione che però venne rallentata da numerose avversità. Purtroppo, però, né i suggerimenti dell’architetto Alessandro Antonelli, né l’intervento diretto del re Vittorio Emanuele II riuscirono a sbloccare la situazione.
Qualche anno più tardi, nel 1859, la marchesa filantropa Giulia Colbert Falletti di Barolo, nota nella zona per aver soccorso gli ammalati del borgo, volle finanziare il progetto di edificazione della chiesa.
La marchesa era interessata al benessere dei cittadini del borgo, ma anche della loro spiritualità, dato che Vanchiglia era troppo lontana dalle chiese del centro storico.
Ovviamente, la nobildonna volle mettere la sua firma sulla nuova costruzione. Così, ottenne dalla municipalità di Torino l’autorizzazione ad intitolare la chiesa a Santa Giulia, vergine e martire cartaginese del V secolo, morta in Corsica, alla quale la marchesa era devota.
La donna affidò i lavori al giovane architetto Giovanni Battista Ferrante, il quale progettò un tempio in stile neogotico, novità assoluta a Torino.
Il 25 agosto 1862 iniziarono i lavori del cantiere. Purtroppo, però, la marchesa non riuscì a vedere la chiesa finita perché morì due anni prima del completamento dei lavori che avvenne nel 1865.
Complessivamente, per erigere la chiesa, la marchesa aveva donato la considerevole somma di mezzo milione di lire, mentre il Comune di Torino e il Comitato Vanchiglia investirono solo 50mila lire ciascuno.
Il 23 giugno 1866, finalmente, la chiesa di Santa Giulia, che era già una parrocchia, venne ufficialmente aperta al culto.
Inizialmente, la salma della marchesa venne tumulata al cimitero monumentale di Torino, ma poi venne trasferita nella chiesa di Santa Giulia il 19 gennaio 1899.
Infine, qualche anno fa, nel 2013, sono state tumulate all’interno della chiesa anche le spoglie del marito della marchesa Carlo Tancredi Falletti di Barolo.
(Foto tratta da Museo Torino)