Cronaca di Torino

Consolati: la fervente attività diplomatica torinese

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Sebbene non sia più capitale da quasi centocinquant’anni, Torino vanta ancora una grande attività diplomatica.

Sono ben 43 i consolati presenti sul territorio cittadino, in rappresentanza di altrettanti paesi.

Nella maggioranza dei casi si tratta di consolati onorari, in cui, secondo la convenzione internazionale, il console è un cittadino italiano scelto da un paese straniero per aiutare i loro concittadini che si trovino nella capitale sabauda. Alcuni, però, sono consolati generali, ovvero il gradino superiore nella scala delle sedi diplomatiche. Tra questi rivestono particolare importanza i consolati generali di Romania, Perù e Marocco: è loro compito aiutare anche nel settore amministrativo tre delle comunità di stranieri più numerose della città.

Consolati: l'attività diplomatica torinese

La rappresentanza diplomatica sotto la Mole, però, copre solo quattro continenti: non c’è nessun paese dell’Oceania che abbia una sede a Torino. Solo tre i paesi asiatici: il Kazakhstan, la Thailandia e il Vietnam, che ha scelto come console onorario una donna, Sandra Scagliotti. Più ricca la gamma di quelli provenienti dal continente africano, nove compreso il già citato Marocco. Si va dal Benin alla Costa d’Avorio, dal Burkina Faso al Senegal. Attraversando l’Atlantico si incontrano i paesi centro e sudamericani: né USA né Canada, infatti, hanno una sede diplomatica a Torino.

Ci sono però Cile, Ecuador, Haiti, Guatemala, Belize, Honduras. Per l’Europa alla lista dei consolati è abbondante, anche se ci sono alcuni grandi assenti, tra cui la Germania e il Regno Unito. Va sottolineato che molti dei consolati si trovano nella stessa zona, compresa tra Corso Vittorio, Corso Duca degli Abruzzi e Corso Galileo Ferraris. Due consolati, però, si trovano molto, molto distante dal centro: il consolato generale di Norvegia si trova ad Avigliana, quello della Mongolia a Sant’Antonino di Susa. Il console onorario, Lamberto Guerrer, è anche il presidente dell’Associazione Cuochi di Torino, nonché proprietario del primo ristorante italiano in Mongolia. Questo connubio tra diplomazia e cibo è un ottimo esempio del compito dei consolati, ovvero promuovere il proprio Paese in Italia favorendo non solo la mobilità a livello burocratico, ma anche lo scambio interculturale.

Giulia Ongaro

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