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Addio a Roberto Herlitzka, il grande attore torinese del cinema italiano

Da Alessandro Maldera

Agosto 01, 2024

Roberto Herlitzka, l’attore torinese acclamato per la sua maestria sul palcoscenico e sul grande schermo, si è spento all’età di 86 anni nella Capitale italiana, Roma. La notizia della sua scomparsa è stata confermata dalla sua agenzia, la NCE, lasciando un grosso vuoto nell’universo artistico del Paese.

Nato nel 1937 a Torino, la città che lo ha visto muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo, Herlitzka ha abbracciato la sua passione per la recitazione fin dalla giovane età. Dopo aver frequentato il prestigioso Liceo Massimo D’Azeglio, ha intrapreso gli studi universitari presso la Facoltà di Lettere, ma ben presto il richiamo delle arti sceniche ha prevalso, spingendolo a trasferirsi a Roma per iscriversi all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica.

Un percorso di eccellenza teatrale

Il palcoscenico è stato il primo grande amore di Herlitzka, e il suo talento è stato celebrato da registi di fama internazionale. Ha lavorato a stretto contatto con maestri come Luca Ronconi e Orazio Costa, lasciando un’impronta indelebile nel panorama teatrale italiano.

La sua dedizione al teatro è stata incrollabile, e anche quando la sua carriera cinematografica ha preso il volo, Herlitzka non ha mai abbandonato le sue radici sulle tavole del palcoscenico. La sua presenza scenica magnetica e la sua abilità nel dare vita ai personaggi più complessi hanno reso ogni sua performance un’esperienza indimenticabile per il pubblico.

Il Trionfo sul Grande Schermo

Sebbene il teatro fosse la sua prima passione, Herlitzka ha saputo conquistare anche il mondo del cinema, diventando uno dei volti più riconoscibili e apprezzati del panorama cinematografico italiano. Il suo debutto sul grande schermo risale al 1973, quando ha recitato nel film “Film d’amore e d’anarchia” di Lina Wertmüller.

Da quel momento in poi, la sua carriera ha preso una traiettoria ascendente, collaborando con alcuni dei registi più acclamati del cinema italiano. Tra i suoi ruoli più iconici, spicca la sua interpretazione di Aldo Moro nel film “Buongiorno, notte” di Marco Bellocchio, per il quale ha ricevuto il prestigioso David di Donatello come miglior attore non protagonista.

Legame con Torino

Nonostante il successo a livello nazionale e internazionale, Herlitzka ha mantenuto un legame profondo con la sua città natale, Torino. Qui ha girato alcuni dei suoi film più significativi, come “Fai bei sogni” di Marco Bellocchio, uno dei pochi lavori “torinesi” della sua carriera.

Nel 2011, proprio nella città della Mole Antonelliana, Herlitzka ha ricevuto il Premio Prolo Amnc dalle mani di Bellocchio, un riconoscimento che celebrava la sua eccezionale traiettoria artistica e il suo contributo al cinema e al teatro italiani.

Artista Poliedrico e Versatile

La versatilità di Herlitzka lo ha reso un’icona sia sul palcoscenico che sul grande schermo. Ha interpretato ruoli di ogni genere, spaziando dalla commedia al dramma, dimostrando una capacità straordinaria di adattarsi a qualsiasi personaggio.

Tra le sue interpretazioni memorabili, ricordiamo il ruolo del cardinale Bellucci ne “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino, film che ha vinto l’Oscar nel 2014. Inoltre, ha preso parte a numerose altre produzioni di rilievo, come “Le intermittenze del cuore” di Fabio Carpi, “È più facile che un cammello…” di Valeria Bruni Tedeschi e “I demoni di San Pietroburgo” di Giuliano Montaldo.

Un’Eredità Artistica Immortale

La scomparsa di Roberto Herlitzka lascia un vuoto incolmabile nel mondo dello spettacolo italiano, ma la sua eredità artistica rimarrà immortale. Le sue interpretazioni indimenticabili, sia sul palcoscenico che sul grande schermo, continueranno a ispirare generazioni di attori e a far brillare la sua stella nel firmamento delle leggende del teatro e del cinema.

I suoi colleghi e amici lo ricordano come un vero gentiluomo, un professionista impeccabile e una persona di rara gentilezza. I registi Gianluca e Massimiliano De Serio, che hanno avuto l’onore di lavorare con lui in “Sette opere di misericordia”, lo hanno descritto come un attore che hanno scritturato nel modo più incredibile possibile, semplicemente cercando il suo numero sull’elenco telefonico e ricevendo un’accettazione immediata.

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende