Storia

17 ottobre 1926: l’inaugurazione dello storico stadio Filadelfia

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Era il 17 ottobre del 1926 quando il conte Enrico Marone di Cinzano inaugurò il vecchio Stadio Filadelfia. A quei tempi il Toro ancora non sapeva cosa avrebbe vissuto in quello stadio.

I suoi anni d’oro e anche quelli più bui, il Grande Torino e la Tragedia di Superga.

Lo stadio Filadelfia era destinato a passare alla storia.

Lì il Toro costruì le sue storie più belle, lì cullo i futuri campioni, lì trovò quella identità di cui ancora oggi a distanza di tempo si ha memoria.

stadio filadeflia visto dall'alto
17 ottobre 1926: l’inaugurazione dello storico stadio Filadelfia

L’inaugurazione 

Lo stadio Filadelfia è stato lo stadio del Grande Torino. Nonostante la quasi completa demolizione di fine anni Novanta, è considerato dai tifosi la “casa” del Toro. 

La costruzione del “Fila”, in via Filadelfia 36, risale al 1926, per volere del Conte Enrico Marone di Cinzano, presidente del Torino Football Club. 

Un impianto molto semplice, progettato da Miro Gamba: 15 mila spettatori, tribuna coperta e rettilineo.

L’inaugurazione avviene il 17 ottobre dello stesso anno, in presenza del principe Umberto, della principessa Maria Adelaide e di oltre quindicimila spettatori.

Per l’occasione, il Torino sfida la Fortitudo Roma, battendola per 4-0.

Durante la cerimonia d’inaguruazione i giocatori della Juventus scesero dagli spalti e diedero un omaggio al Toro. Seguì un lungo applauso per sottolineare un gesto che dimostrava un vivo spirito sportivo.

Il Filadelfia è legato indissolubilmente alle imprese del Grande Torino. Negli anni Quaranta, uscire imbattuti dal Filadelfia è considerata una vera e propria impresa: per più di sei anni il Toro non perde mai sul proprio campo.

Il primo scudetto, quello poi revocato, i granata lo vinsero proprio al Filadelfia. E poi qui ne vinsero altri 6.

giocatori del toro al filadelfia
17 ottobre 1926: l’inaugurazione dello storico stadio Filadelfia

La tragedia di Superga e l’abbandono

Il 4 maggio 1949 l’aereo della squadra, di ritorno da una trasferta a Porto per un’amichevole, si schianta contro la collina della basilica di Superga.

Tutta la squadra, insieme all’allenatore, parte della dirigenza e alcuni giornalisti, muore nell’impatto.

Nel campionato 1958-59 il Torino viene retrocesso per la prima volta in serie B, lo stesso anno in cui gioca allo Stadio Comunale. Abbandona temporaneamente lo stadio Filadelfia che viene utilizzato come campo d’allenamento della prima squadra e come campo ufficiale per le gare interne della Primavera.

Con il ritorno in serie A, il Torino riprende a giocare nel vecchio impianto, che abbandona definitivamente nel 1963 per le gare ufficiali.

L’impianto diventa il centro degli allenamenti e la sede della partite disputate dalla formazione Primavera.

bombardamenti stadio filadeflia
17 ottobre 1926: l’inaugurazione dello storico stadio Filadelfia

Bombardamenti

Lo Stadio Filadelfia fu colpito durante il bombardamento diurno del 29 marzo 1944. Bombardamenti che, durante la II Guerra Mondiale, si erano rovesciati particolarmente copiosi sull’adiacente quartiere Lingotto.

Il bombardamento fece crollare il primo piano dello stadio.

Nell’ottobre 1945 l’Associazione calcio Torino chiede al Comune di poter utilizzare il campo di calcio dello stadio civico, in concessione alla squadra Juventus, in quanto lo Stadio Filadelfia risulta danneggiato.

La concessione dello stadio viene accordata per il campionato 1945-1946 mentre gli allenamenti della squadra potranno tenersi al motovelodromo torinese in Corso Casale.

Sauro Tomaà giocatore del Grande Torino sopravvissuto sulle rovine dello stadio Filadelfia nel 2007
17 ottobre 1926: l’inaugurazione dello storico stadio Filadelfia

La demolizione 

Dal 1963 lo stadio Filadelfia viene utilizzato come campo di allenamento. Il cattivo stato di conservazione dell’impianto, dovuto alla scarsa manutenzione, costringe nel 1994 la società a spostarsi a Orbassano e abbandonare lo storico impianto.

Negli anni Novanta, la situazione economica del Torino si aggrava, e nel giro di un decennio più proprietari si avvicendano alla presidenza della società granata. Molte sono le parole spese per la ricostruzione dello storico impianto. Vengono anche presentati alcuni progetti di ricostruzione, tra cui uno da trentamila posti.

Nel 1994, l’ex sindaco di Torino Diego Novelli crea una Fondazione che ha un suo progetto di ricostruzione dell’impianto a cura dello Studio Renacco.

Nel luglio del 1997 la Fondazione ottiene le autorizzazioni dalla Soprintendenza e dalla Commissione Igienico-Edilizia. Inizia così la demolizione del «Fila».

La Soprintendenza però richiede che vengano mantenuti gli angoli delle curve su via Filadelfia e via Spano e il nucleo centrale della tribuna d’onore.

La demolizione viene completata nel 1998. I lavori per il nuovo impianto, però, non verranno mai incominciati.

targa curva storica stadio filadelfia
17 ottobre 1926: l’inaugurazione dello storico stadio Filadelfia

La ricostruzione

Negli anni Duemila lo stadio filadeflia è protagonista involontario di numerose e complesse vicende.

La più clamorosa è la proposta, nel novembre 2002, di una variante al Piano Regolatore che prevede l’insediamento di attività commerciali e di due edifici residenziali all’interno dell’impianto. Grazie alle proteste di tifosi e cittadini, la variante viene modificata.

Nel frattempo, estate 2005, il Torino Calcio è fallito e i diritti di superficie dell’area sono tornati al Comune. Nel gennaio 2008 nasce una nuova Fondazione con l’obiettivo di trovare i fondi necessari per la ricostruzione dello stadio.

Un nuovo progetto che prevede nell’area la costruzione di due campi più piccoli, ha preso il via nel 2014 e la posa della prima pietra avviene il 17 ottobre 2015. Il 25 maggio 2017 il taglio del nastro e la festa di oltre 50 mila emozionatissimi visitatori da zero a cent’anni.

stadio filadelfia
17 ottobre 1926: l’inaugurazione dello storico stadio Filadelfia

La situazione attuale

Ma a più di tre anni dall’inaugurazione, lo stadio Filadelfia è ancora incompleto in quanto mancano 3 milioni di euro.

Ad oggi mancano ancora le strutture che fanno parte del cosiddetto lotto 2, che comprende gli uffici e la foresteria. Manca all’appello anche il museo che, per adesso, rimane a Grugliasco con la soddisfazione del riconoscimento internazionale per l’unico museo gestito da tifosi.

Insomma un luogo iconico quello dello stadio Filadelfia che non è stato soltanto un luogo di vittorie, record, campioni.

La sua leggenda è fatta anche di persone comuni. Dei tifosi che l’hanno frequentato assiduamente, quotidianamente anche dopo il suo abbandono. Diventando la culla, il ventre del Torino: là dove si crescevano campioni, là dove proprio la gente trasmetteva loro il Dna granata.

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