Affini Dry 0.0: a Torino il primo bar senza alcolici d’Italia

Nel cuore di Torino, una rivoluzione sta prendendo forma, sfidando le convenzioni e ridefinendo il concetto stesso di bere. Affini Dry 0.0, il primo dry bar uncrafted d’Italia, ha aperto i battenti all’interno del Mercato Centrale, portando con sé un’ondata di innovazione e creatività Questo nuovo locale concepito da Davide Pinto, proprietario del rinomato locale Affini, e dalla bartender Teresa Costantini, si erge come un faro nella scena della mixology. si tratta, infatti, di un nuovo sentiero verso un’esperienza di degustazione completamente priva di alcol. Qui, ogni sorso è un viaggio sensoriale che celebra l’artigianalità e l’eccellenza delle materie prime, senza compromessi.

Approccio olistico al oere

Ciò che rende Affini Dry 0.0 davvero unico è il suo approccio olistico al bere. Ogni preparazione è un’opera creata interamente in loco, senza ricorrere a prodotti imbottigliati. Questa filosofia di autoproduzione garantisce un’autenticità e una freschezza senza eguali, trasformando ogni drink in un’esperienza unica e irripetibile.

Esperienza multisensoriale

Affini Dry 0.0 non è solo un luogo di convivialità, ma anche un’esperienza multisensoriale che coinvolge tutti i sensi. I colori vibranti dei cocktail analcolici si fondono con gli aromi seducenti delle spezie e delle erbe, mentre le texture cremose e vellutate accarezzano il palato, regalando un’esperienza di degustazione senza pari.

Viaggio nelle tradizioni locali

Ciò che distingue Affini Dry 0.0 non è solo la sua dedizione all’eccellenza, ma anche il suo profondo rispetto per le tradizioni locali e la sostenibilità. Il locale si avvale di una rete di produttori locali chiamata “Artigiani Gentili”, nata con l’obiettivo di promuovere la filiera agricola a chilometro zero.

Materie prime d’eccellenza

Si lavora con le fermentazioni, partendo dalle materie prime che offrono i tanti produttori della filiera agricola che abbiamo costruito in questi anni,” spiega Pinto. Questo approccio garantisce non solo la freschezza degli ingredienti, ma anche un legame indissolubile con il territorio e le sue tradizioni.

Inoltre, Affini Dry 0.0 attinge alla sapienza delle botteghe storiche di Torino, come Drogherie Rinaldi, una delle più antiche della città. Questa collaborazione permette di sperimentare e creare nuovi prodotti analcolici, mantenendo vivo l’artigianato e l’eredità culturale della regione.

Sostenibilità a 360 gradi

L’impegno di Affini Dry 0.0 verso la sostenibilità non si limita alle materie prime, ma abbraccia anche il concetto di economia circolare. Durante il processo di dealcolazione del vermouth, ad esempio, l’alcol viene riciclato e utilizzato nel locale Affini San Salvario, riducendo così gli sprechi e promuovendo un’economia più responsabile.

“Utilizziamo il nostro vermut Le Masche, ovvero le streghe, con all’interno l’erba ruta che i contadini utilizzavano una volta per scacciare gli spiriti maligni,” spiega Pinto, sottolineando l’importanza di preservare le tradizioni e le usanze locali.

La Drink List innovativa

La drink list di Affini Dry 0.0 è una vera e propria celebrazione dell’inventiva e della creatività. Cocktail come il “Turin Mole“, un omaggio al famoso London Mule, sostituisce la ginger beer con una kombucha di seconda fermentazione che dona sentori di mela e zenzero. Il “Cuccuruccucù Paloma” è una rivisitazione del classico drink, in cui il sentore torbato della tequila viene ricostruito attraverso un sapiente lavoro sui tè.

Inoltre, il “Coco Punk” a base di cocco, fava tonka e vaniglia, e il “Sansa Tiki” con fragola e menta, dimostrano l’abilità dei bartender nell’abbinare sapori inaspettati e creare esperienze di degustazione memorabili.