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La Galleria d’Arte Moderna di Torino: ritardi Burocratici fermano la grande ristrutturazione

Da Alessandro Maldera

Settembre 18, 2024

Ingresso esterno gallerie d'arte moderna Torino di giorno

L’ambizioso piano di riqualificazione della Galleria d’Arte Moderna (GAM) di Torino, volto a trasformarla in un avamposto museale all’avanguardia, si è temporaneamente arenato nelle secche della burocrazia. Sebbene l’entusiasmo iniziale prevedesse il lancio di un concorso internazionale di progettazione entro maggio e l’annuncio del vincitore entro la fine dell’anno, le tempistiche hanno subito uno slittamento. Tuttavia, la Fondazione Torino Musei, guidata dal presidente Massimo Broccio, nutre la speranza che questo intoppo venga rimosso nei prossimi mesi.

Iter burocratico indispensabile

Per avviare il percorso di ristrutturazione, è necessario superare un passaggio tecnico cruciale: l’approvazione dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), attualmente oggetto di una riforma normativa. Questo vaglio rappresenta un requisito imprescindibile prima di poter procedere con il concorso di progettazione, già predisposto in collaborazione con la Compagnia di San Paolo. L’impasse attuale costringe tutto il progetto a rimanere in stand-by, in attesa di superare questa fase procedurale.

Una Galleria d’Arte 4.0: moderna, internazionale e sostenibile

L’ambizioso intervento di restauro promette di restituire alla GAM un aspetto moderno e internazionale, pur mantenendo un dialogo armonioso con il progetto originario dell’edificio. Quindici milioni di euro sono attesi dal Ministero della Cultura, ma i tempi di erogazione di questi fondi rimangono incerti. L’assessora Rosanna Purchia rassicura che “le interlocuzioni con Roma sono state costanti sin dall’inizio del 2023, e l’attenzione per Torino è sempre stata elevata e concreta”. Il recente cambio di ministro, con l’insediamento di Gennaro Sangiuliano prima e di Gennaro Giuli poi, non dovrebbe incrinare l’intesa raggiunta, poiché “la città si aspetta che vengano confermati tutti gli investimenti previsti”.

Il Lotto Zero: demolizione selettiva e riorganizzazione degli spazi

Nel frattempo, prosegue il cantiere del “lotto Zero“, che ha comportato la chiusura temporanea della più antica galleria civica d’arte moderna e contemporanea. Custode di una collezione di 50.000 opere tra le più importanti del patrimonio artistico italiano dell’800 e del 900. Un investimento di 500.000 euro, anticipato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, finanzia un intervento di “demolizione selettiva” o “stripping”, volto a liberare l’edificio dalle stratificazioni che nel corso degli anni lo hanno coperto e soffocato. Questa prima fase di lavori, che sarà completata entro il 16 ottobre, prevede la riorganizzazione del foyer, che tornerà ad essere uno spazio aperto e arioso. Sarà inoltre risistemato il bookshop e riaperto il secondo piano, dove un’ala ospiterà opere di grandi dimensioni in un vero e proprio “deposito vivente“.

Mostra inaugurale: Berthe Morisot, pittrice impressionista

Il completamento del lotto Zero coinciderà con l’inaugurazione della mostra “Berthe Morisot. Pittrice impressionista”, in programma fino al 9 marzo 2025. Questa esposizione segnerà la riapertura della GAM dopo i lavori di restyling, offrendo ai visitatori un’esperienza rinnovata e coinvolgente..

Riallestimento delle collezioni: primo e secondo piano

Parallelamente ai lavori straordinari, è in corso un intervento ordinario di riallestimento degli spazi espositivi per le collezioni al primo e al secondo piano. Questo progetto, denominato “Prima risonanza” e curato dalla direttrice Chiara Bertola, arrivata a febbraio, coinciderà con la riapertura della GAM a metà ottobre.

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende