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Biscotti Giolitti, lo sfizioso dolce col pepe dell’Ottocento

Da Francesca Palumbo

Dicembre 12, 2023

I biscotti Giolitti sono un vero e proprio simbolo dell’arte pasticcera di Dronero, una piccola cittadina in Piemonte. Questi dolci, unici nel loro genere, sono legati alla figura del famoso statista Giovanni Giolitti, che fu molto legato a questo territorio.

Origini e storia

Nel corso dell’Ottocento, Dronero era conosciuta per le sue pasticcerie e le sue deliziose prelibatezze. Tra i pasticcieri più noti della città, spicca la figura di Giuseppe Galletti, un vero maestro nell’arte di creare dolci deliziosi. E’ proprio a lui che si deve l’invenzione dei biscotti Giolitti.

Intorno al 1882, Galletti decise di dedicare una speciale ricetta di biscotti a Giovanni Giolitti, un personaggio molto influente nella politica italiana dell’epoca. Nonostante Giolitti avesse scelto Cavour come sua residenza, Dronero rimase sempre nel suo cuore.

A partire da quel momento, i biscotti Giolitti divennero una sorta di emblema di Dronero, tanto che Giolitti stesso cominciò a portarli con sé durante i suoi viaggi a Roma, diffondendo così la loro fama in tutto il paese.

Caratteristiche dei biscotti

Si presentano come normali biscotti di forma rotonda, ma la loro particolarità risiede nella pasta, uniforme e friabile. Oltre a ingredienti classici come farina, zucchero, mandorle e burro, la ricetta prevede l’aggiunta di pepe, che dona ai biscotti un gusto unico e distintivo.

Un’altra caratteristica distintiva di questi biscotti è l’aggiunta di marsala e rum, due liquori che completano l’impasto e arricchiscono il sapore dei biscotti. Nonostante la presenza di questi ingredienti, i biscotti Giolitti non sono particolarmente dolci, grazie al contrasto creato dal sentore speziato del pepe.

La Ricetta Segreta dei Biscotti Giolitti

La ricetta è stata tramandata di generazione in generazione, mantenendo intatta la sua originalità. Pur essendo segreta, è possibile ipotizzare la composizione di questi deliziosi biscotti:

Farina: 600 g
Zucchero: 400 g
Mandorle macinate: 400 g
Burro: 300 g
Rhum: mezza tazza
Marsala: mezza tazza
Pepe: a piacere

Dopo aver impastato tutti gli ingredienti, si aggiunge il Rhum, il Marsala e il pepe. L’impasto, abbastanza duro, viene steso e poi tagliato in biscotti di forma rotonda. Infine, i biscotti vengono cotti in forno per circa 10-15 minuti a 180 °C.

Produzione e Conservazione

I biscotti Giolitti sono prodotti a Dronero, nel cuore del Piemonte. Per la loro produzione, sono necessarie le normali attrezzature di pasticceria: un impastatrice, degli stampi per biscotti e un forno.

La conservazione può avvenire in sacchetti di plastica per un lungo periodo di tempo. In casa, si possono conservare in latta o nel sacchetto d’origine. È importante che il luogo sia aerato e fresco.

Un patrimonio della tradizione piemontese

Oggi, questi biscotti sono considerati uno dei prodotti agroalimentari tradizionali del Piemonte. Questo riconoscimento è riservato solo a quei prodotti che utilizzano metodi di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidati nel tempo e praticati in maniera omogenea secondo regole tradizionali.

Sono quindi non solo un dolce delizioso, ma anche un vero e proprio patrimonio della tradizione culinaria piemontese.

Un simbolo legato alla storia

La loro storia è un esempio di come un prodotto possa diventare un simbolo del legame tra una città e un personaggio storico. Questi dolci, con il loro gusto unico e la loro storia affascinante, continuano a deliziare i palati dei golosi, portando avanti la tradizione e la passione per la pasticceria piemontese.

“I biscotti Giolitti non sono solo un dolce, sono un pezzo della storia di Dronero e del Piemonte” – Giuseppe Galletti

Ricordiamo che quando assaggi i biscotti Giolitti, non stai solo gustando un dolce, ma stai anche assaporando un pezzo di storia.

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Francesca Palumbo

Giornalista pubblicista laureata in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica e Politica. Ottima conoscenza dell'inglese. Responsabile Ufficio Stampa con esperienza di 5 anni.