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Torino: un trapianto di cuore incompatibile salva bimbo di 5 mesi

Da Asja D'arcangelo

Novembre 07, 2023

I medici del Regina Margherita di Torino, grazie all’eccezionale lavoro dell’équipe della Cardiochirurgia pediatrica e delle Cardiopatie congenite, sono riusciti a salvare un bambino di 5 mesi con uno straordinario trapianto di cuore incompatibile. L’organo, proveniente dalla Germania, era infatti di un gruppo sanguigno diverso rispetto a quello del piccolo paziente, che ora è pronto per la riabilitazione.

La cardiopatia congenita e l’anomalia genetica

Il bimbo operato al Regina era nato cinque mesi fa con una grave cardiopatia congenita, caratterizzata da un cuore univentricolare. Il piccolo, infatti, aveva un solo ventricolo, che inoltre non riusciva a funzionare correttamente a causa di un’anomalia genetica. Nonostante i medici avessero già provato a sottoporre il bambino a due interventi per stabilizzare la situazione, la condizione del piccolo continuava però a peggiorare.

Per far fronte alla situazione critica del piccolo paziente, l’équipe medica ha deciso di utilizzare una nuova macchina: l’EcmoLife. Questo dispositivo, già utilizzato al Regina Margherita e prodotto in provincia di Modena, rappresenta una vera e propria rivoluzione nel campo della pediatria. Infatti, grazie a un avanzato sistema di monitoraggio, consente di tenere sotto controllo costantemente dell’efficacia del trattamento sul paziente. Inoltre, grazie a una pompa centrifuga, la macchina è in grado di riprodurre la funzione meccanica del cuore senza generare calore, cosa che potrebbe infatti danneggiare le cellule del sangue.

Il trapianto del cuore incompatibile: una nuova vita per il piccolo

Grazie all’assistenza dell’EcmoLife, il bambino è così riuscito a sopravvivere per ben 8 giorni senza un cuore funzionante. Durante questo periodo, l’équipe medica ha lavorato incessantemente per trovare un organo che potesse salvare il piccolo. Nonostante le difficoltà, alla fine i medici di Torino hanno trovato un cuore pronto per il trapianto proveniente dalla Germania, anche se con un gruppo sanguigno incompatibile. Data la situazione di emergenza, alla fine l’équipe ha deciso di procedere comunque con l’operazione, che si è rivelata un vero e proprio successo tecnico.

Sotto la guida del dottor Carlo Pace Napoleone e della dottoressa Simona Quaglia, infatti, l’intervento è infatti stato eseguito con successo. Grazie al trapianto, che ha richiesto circa 8 ore, il cuore del bambino ha infatti potuto ricominciare a battere. Attualmente, il piccolo è ricoverato nella Terapia Intensiva cardiochirurgica ed è pronto per iniziare il suo percorso di recupero.

Asja D’Arcangelo

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Asja D'arcangelo

Studentessa di facoltà umanistiche all'Università di Torino. Appassionata di giornalismo, ama viaggiare e scoprire nuove culture.