Torino: il 10 ottobre 2023 arriva lo sciopero dei taxi

Il 10 ottobre 2023, la città di Torino sarà nuovamente colpita da uno sciopero, questa volta riguardante il settore dei taxi. Questa protesta segue da vicino lo sciopero dei mezzi pubblici di oggi, il 9 ottobre. Entrambe le manifestazioni avranno un impatto significativo sulla mobilità dei cittadini torinesi, creando disagi e complicazioni di tutti coloro che usufruiscono di questi servizi.

Le motivazioni dietro lo sciopero dei taxi

É stato il sindacato Usb ad annunciare lo sciopero dei taxi come forma di protesta contro il decreto Asset, che prevede un aumento delle licenze per i taxi circolanti nella città.

Le nuove norme approvate alla Camera riguardano le città capoluogo di regione, le sedi di città metropolitana o di aeroporto. Qui, infatti, si potrà aumentare il numero di licenze fino al 20% di quelle già esistenti attraverso un concorso straordinario e nuove procedure. In occasione di grandi eventi, inoltre, i comuni potranno rilasciare licenze aggiuntive, anche se saranno destinate a coloro che già operano nel settore e possiedono una licenza. Infine, le procedure per ottenere la cosiddetta “doppia guida” saranno semplificate e potranno essere affidate anche a terzi che abbiano le opportune certificazioni.

10 ottobre 2023: una giornata di mobilitazione a Torino

Lo sciopero dei taxi è stato programmato anche a Torino per il 10 ottobre 2023. Durante la giornata di protesta, i taxisti partecipanti si riuniranno alle 9.30 in piazza Vittorio. Da qui, partirà un corteo che, una volta percorsa via Po, si fermerà in piazza Castello, dove è previsto un presidio sotto la prefettura.

Dal momento che lo stop durerà 24 ore, domani sarà difficile trovare un taxi disponibile, specialmente nelle ore di punta. Per questo ci si aspetta un aumento dell’utilizzo di altri mezzi di trasporto, come i mezzi pubblici o i servizi di ride-sharing. È importante che i cittadini e i turisti si preparino in anticipo, cercando alternative di trasporto per evitare di rimanere bloccati in città.

Asja D’Arcangelo