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Boom di funghi in Piemonte, il merito è delle forti piogge del 2023

Da Asja D'arcangelo

Settembre 29, 2023

Il Piemonte, questo autunno 2023, sta vivendo un vero e proprio boom nella produzione di funghi: è quanto emerge dal monitoraggio Coldiretti Piemonte sulla raccolta di porcini, chiodini, finferli e altre varietà. Tra le zone più interessate dal fenomeno ci sono soprattutto le vallate prealpine del cuneese, l’area di Ovada e dell’acquese, in provincia di Alessandria, ma anche il Torinese.

Un boom di funghi in Piemonte nel 2023

Secondo gli esperti sono state le abbondanti piogge e le temperature moderate di settembre 2023 a creare l’ambiente ideale per la crescita dei funghi. Si calcola infatti che rispetto ai primi otto mesi dell’anno, in Piemonte ci sia stato un aumento di piogge di circa il 10-15%. Le precipitazioni abbondanti, arrivate dopo un inverno molto asciutto, hanno perciò fornito l’umidità necessaria alla maturazione di questo prodotto pregiato.

La ricchezza della biodiversità del Piemonte

Il Piemonte vanta una biodiversità straordinaria, che ha reso la regione una destinazione privilegiata per gli amanti dei funghi. La varietà di habitat, tra cui boschi, prati e zone umide, ha creato infatti un ambiente ricco e fertile per la crescita di questo prodotto, molto richiesto sia nei negozi che nei ristoranti. Inoltre, la presenza di diverse specie di alberi, come querce, faggi e castagni, ha favorito la presenza di diverse specie in tutta la regione.

Da sempre, la ricchezza del nostro territorio ha attirato gli appassionati di funghi da tutto il mondo, con effetti positivi sul turismo piemontese. Quest’anno, grazie al boom di funghi, si spera che siano in molti di più coloro che sceglieranno la nostra regione per andare a caccia di questo prodotto prelibato.

Consigli utili per chi vuole gustarsi il sapore unico dei funghi piemontesi

Nonostante il boom dei funghi dell’autunno 2023, Coldiretti Piemonte ci tiene a sottolineare che l’importanza di preservare queste risorse naturali. Gli esperti, infatti, raccomandano di adottare pratiche di raccolta responsabili, evitando di danneggiare gli habitat naturali dei funghi e di raccogliere solo le specie autorizzate. Ad esempio, per garantire la diffusione delle spore degli esemplari che raccogliamo, è opportuno trasportarli in un cestino di vimini, piuttosto che buste di plastica.

Inoltre, in caso di incertezza sulla commestibilità dei funghi che decidiamo di raccogliere, è consigliabile rivolgersi ai Comuni o alle Unioni micologiche per chiedere consiglio.

Per chi non se la sente di rischiare ma vuole comunque gustare i sapori unici dei funghi del nostro territorio, il consiglio è quello di recarsi nei mercati. Qui, infatti, è possibile comprare non solo funghi raccolti in montagna ma anche coltivati.

Asja D’Arcangelo

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Asja D'arcangelo

Studentessa di facoltà umanistiche all'Università di Torino. Appassionata di giornalismo, ama viaggiare e scoprire nuove culture.