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Intervista a Simona Fiorentini: Export e Marketing Manager della storica azienda di Torino

Da Alessandro Maldera

Settembre 14, 2023

Nel panorama dell’industria alimentare italiana, Fiorentini Alimentari si distingue per la sua lunga storia e la sua capacità di innovare. L’azienda, con sede alle porte di Torino, ha saputo reinventarsi nel corso degli anni, passando dall’importazione di prodotti etnici negli anni ’40 alla produzione di snack salutari e sostenibili.

Abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Simona Fiorentini, Export e Marketing Manager dell’azienda, che ci ha raccontato la storia di Fiorentini Alimentari, i suoi piani futuri e la sua visione del settore alimentare. Simona ha condiviso con noi le sfide e le opportunità che l’azienda ha affrontato nel corso degli anni, offrendo uno sguardo unico sul mondo dell’industria alimentare.

Nell’intervista, Simona parla della decisione dell’azienda di continuare a puntare sul suo territorio d’origine, Torino, con la riapertura del primo stabilimento dell’azienda. Oggi dedicato esclusivamente al Peanut Butter, della loro strategia di sostenibilità e del loro impegno nel promuovere una dieta sana e equilibrata. Parla anche del lancio del loro e-commerce, delle innovazioni che hanno portato nel settore e del loro approccio alla comunicazione e al marketing.

Come è nata la decisione di importare prodotti etnici a Torino già negli anni ’40?

La decisione nasce dal desiderio di proporre prodotti particolari e diversi. Il mio bisnonno aveva aperto un negozio di frutta e verdura che si è poi specializzato in prodotti di nicchia. Il nonno Vittorio aveva la curiosità di scoprire prodotti particolari provenienti dall’estero e li importava nel suo negozio a Torino.

Cosa rappresenta per l’azienda il ritorno a Torino con il nuovo stabilimento dedicato interamente al Peanut Butter, la crema di arachidi ricca di proteine?

Il ritorno a Torino rappresenta un ritorno alle origini ed è stato compiuto l’anno scorso, nonostante le varie problematiche relative alla guerra e alla conseguente crisi energetica. Il nuovo stabilimento è stato costruito nella sede storica dell’azienda, che era rimasta inutilizzata dopo il trasferimento a Trofarello ed è dedicato interamente alla preparazione, dalla tostatura dell’arachide al barattolo finito, della nostra crema di noccioline. Il ritorno è stato visto come un’opportunità per dare nuova vita alla sede storica oltre alla nostra volontà di restare e continuare ad investire nel territorio. Siamo molto orgogliosi e soddisfatti di essere riusciti a portare a compimento questo progetto.

Come funziona l’e-commerce di Fiorentini Alimentari?

L’e-commerce lanciato nel 2021, con oltre 100 referenze, è gestito interamente dall’azienda, dalla presa dell’ordine alla preparazione e all’evasione. Questo permette all’azienda di avere un contatto diretto con i consumatori e di offrire un assortimento di prodotti più ampio rispetto a quello disponibile nei punti vendita terzi. Al momento è solo attivo per il mercato Italia.

Quali sono le innovazioni che Fiorentini Alimentari ha portato nel settore alimentare?

L’azienda è stata tra le prime a proporre un’alternativa agli snack salati, offrendo snack a base di cereali non fritti.

La nostra azienda è stata la prima ad importare in Italia il burro di arachidi oltre vent’anni fa, quando ancora era considerato un prodotto di nicchia.  Questo prodotto si è poi trasformato nel 2018 in produzione a marchio proprio in chiave salutistica: la formula è stata rivisitata e abbiamo sviluppato una nostra ricetta più “healthy”, con un alto contenuto di arachidi (oltre il 90%), senza zuccheri aggiunti, né olio di palma e glutine. Sul mercato attualmente si trovano 3 versioni: la versione 100% arachidi, versione Creamy e Crunchy. Questo ha portato a una maggiore consapevolezza dei consumatori sulla possibilità di mangiare in modo sano senza rinunciare al gusto.

Quali sono i piani futuri per Fiorentini Alimentari?

I piani futuri includono l’espansione del segmento del Peanut Butter, l’implementazione dell’esportazione per far conoscere le nostre produzioni anche in altri paesi e l’investimento in sostenibilità.

Quali sono le attività promozionali dell’azienda?

L’azienda sponsorizza la squadra di volley, il Chieri 76, e partecipa a varie manifestazioni legate al volley. Inoltre, abbiamo recentemente lanciato uno spot televisivo per il Peanut Butter con l’atleta Alessia Mazzaro, che è campionessa d’Europa in carica con la Nazionale maggiore di volley.

Passiamo al tema sempre molto attuale, quello della sostenibilità: come viene gestita in particolare per quanto riguarda i trasporti?

 Al momento, utilizziamo principalmente il trasporto su strada, poiché non ci sono molte alternative disponibili per le lunghe distanze. Abbiamo cercato di compensare le emissioni attraverso l’implementazione di soluzioni sostenibili nel nostro nuovo stabilimento, come l’installazione di pannelli solari e un sistema di recupero energetico. Abbiamo anche implementato un’area verde di oltre 10.000 metri quadrati attorno all’azienda, piantando più di 100 alberi.

Ed ora passiamo al suo rapporto con la nostra città, come descriverebbe Torino in tre aggettivi?

Bellissima, difficile e altezzosa. 

Torino è una città che incanta e sfida allo stesso tempo. Bellissima per la sua architettura imponente e la sua ricchezza storica, Torino affascina con i suoi palazzi barocchi, le sue piazze eleganti e i suoi lunghi viali alberati. Le Alpi che fanno da sfondo alla città aggiungono un tocco di maestosità al suo panorama urbano.

Ma Torino è anche una città difficile. Difficile perché, come molte città industriali, ha dovuto affrontare sfide economiche e sociali. Difficile perché la sua storia, segnata da periodi di grande prosperità e periodi di crisi, ha lasciato un segno indelebile sul suo carattere.

Infine, Torino è una città altezzosa. Altezzosa nel senso che mantiene un certo senso di dignità e orgoglio, un retaggio della sua storia come capitale reale. Altezzosa anche nel senso che non si svela facilmente, ma richiede tempo e pazienza per essere veramente conosciuta e apprezzata.

Quali sono i suoi posti del cuore a Torino?

Il centro di Torino, in particolare piazza San Carlo, il nostro “salotto di Torino” circondata da edifici storici e da eleganti caffè all’aperto. E il Parco del Valentino dove amo passeggiare lunghe le sponde del fiume Po.

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende