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Regina Margherita: innovativo intervento salva un bimbo affetto da una malattia cardiaca

Da Asja D'arcangelo

Agosto 14, 2023

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Nell’ospedale Regina Margherita di Torino, un intervento medico straordinario ha salvato la vita di un bimbo di soli due anni affetto da una rara malattia cardiaca. Questo evento rappresenta un primato per l’Italia, poiché mai prima d’ora era stato eseguito un intervento mininvasivo di denervazione cardiaca su un paziente così giovane. Il bambino, proveniente dalla Grecia, soffriva di una grave forma di sindrome del QT lungo, una patologia genetica che può portare a aritmie cardiache ventricolari fatali.

La Sindrome del QT Lungo

La sindrome del QT lungo è una malattia genetica rara che colpisce il cuore di un bambino ogni 2000 nati. Essa è causata da una mutazione nel DNA delle cellule, che provoca un malfunzionamento del sistema elettrico cardiaco e può sfociare in una “tempesta elettrica” che porta all’arresto cardiaco. Questa condizione rappresenta un rischio significativo per la vita del paziente, poiché può causare perdita di coscienza e morte improvvisa per fibrillazione ventricolare.

É stato il professor Peter J Schwart, massima autorità mondiale nel campo della sindrome del QT lungo, a segnalare il caso ai medici del Regina. L’ospedale, infatti, è il centro di eccellenza italiano per questo tipo di intervento, nonché uno dei pochi al mondo in grado di affrontare questa patologia sia nei pazienti adulti che in quelli pediatrici. I genitori del bambino hanno così deciso di portare il figlio a Torino in modo che potesse ricevere le migliori cure possibili.

I medici del Regina Margherita salvano un bimbo di due anni affetto da una rara malattia cardiaca

Per ridurre drasticamente il rischio di aritmie cardiache fatali, il bambino è stato sottoposto a un innovativo intervento di denervazione cardiaca simpatica in minitoracoscopia. Questa tecnica chirurgica mininvasiva, infatti, consente di eseguire interventi complessi attraverso piccoli accessi laterali al torace del paziente.

Il successo di questo intervento straordinario è stato possibile grazie alla collaborazione e alla coordinazione di un’affiatata equipe multidisciplinare. Il team era composto da esperti dell’aritmologia pediatrica, della cardiologia universitaria, della chirurgia toracica e dell’anestesiologia.

L’intervento su un bambino così giovane è stato una vera sfida per il team medico. Le dimensioni ridotte del torace hanno reso la procedura particolarmente complessa, richiedendo l’utilizzo di strumenti chirurgici miniaturizzati per raggiungere il bersaglio con precisione. Grazie a questo tipo di intervento, il paziente si è ripreso molto rapidamente e, in poco tempo, è tornato a casa.

Asja D’Arcangelo

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Asja D'arcangelo

Studentessa di facoltà umanistiche all'Università di Torino. Appassionata di giornalismo, ama viaggiare e scoprire nuove culture.