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Milano 2026: ritardi e aumento dei costi tornano a far sperare per le gare d’hockey

Da Alessandro Maldera

Luglio 24, 2023

I Giochi Olimpici invernali del 2026 rappresentano un’importante occasione per l’Italia, ma i cantieri di Milano stanno affrontando diversi ostacoli. I recenti ritardi nei lavori di riqualificazione del PalaSharp e i crescenti costi per la realizzazione dell’Arena Santa Giulia stanno mettendo in dubbio l’organizzazione nel capoluogo lombardo delle gare di hockey . Questa situazione ha riaperto la possibilità per Torino di come potenziale candidata per ospitare questa disciplina

I Ritardi al PalaSharp

L’arena di Lampugnano, scelta per le gare di hockey femminile dei Giochi Olimpici invernali del 2026, sta affrontando importanti ritardi nei lavori di riqualificazione. Il progetto, presentato da TicketOne-Mca Events, prevede la trasformazione del palazzetto chiuso dal 2012 per ospitare le competizioni sul ghiaccio. Tuttavia, la realizzazione delle due piste di ghiaccio richieste dal Comitato Olimpico Internazionale, insieme alla necessità di costruire spogliatoi e sale per l’accoglienza, ha comportato una riduzione della capienza complessiva dell’impianto da circa 9.000 a 5.000 posti.

L’Arena Santa Giulia e i Costi Crescenti

Un altro importante progetto per i Giochi Olimpici invernali del 2026 è l’Arena Santa Giulia, un palazzetto polifunzionale progettato dall’architetto britannico David Chipperfield. I costi per la sua realizzazione sono aumentati in modo significativo a causa dell’inflazione e dell’aumento del prezzo delle materie prime. Il progetto iniziale, stimato in 180 milioni di euro, potrebbe arrivare a costarne 250-270 milioni.

La Possibilità di un Ritorno di Torino

A causa dei ritardi e dei crescenti costi di Milano,Torino potrebbe tornare in gioco come possibile sede per le competizioni di hockey. La città offre impianti già collaudati, come il Palavela e il PalaAlpitour, che richiedono solo piccoli interventi di restyling per ospitare le gare. Questa soluzione potrebbe comportare un risparmio significativo rispetto alla realizzazione delle nuove strutture a Milano. Tuttavia, è importante considerare che il finanziamento per gli interventi a Torino richiederebbe fondi pubblici, mentre a Milano i costi iniziali e aggiuntivi sono stati sostenuti da investitori privati.

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende