Torino pronta a cambiar volto: al via il nuovo Piano Regolare

La città di Torino è pronta per una trasformazione radicale grazie al nuovo piano regolatore, un progetto ambizioso che mira a dare una nuova direzione e una visione concreta per lo sviluppo urbano negli anni a venire. Ecco in dettaglio le linee guida, gli obiettivi e le sfide che il nuovo piano regolatore di Torino dovrà affrontare per garantire un futuro sostenibile e prospero per la città e i suoi abitanti.
I pilastri del nuovo piano regolatore
Il nuovo piano regolatore di Torino si basa su alcuni pilastri fondamentali per la trasformazione urbana della città:
Ambiente e sostenibilità
Uno dei principali obiettivi del nuovo piano regolatore è promuovere la sostenibilità ambientale attraverso la riduzione del consumo di suolo e la rigenerazione di aree degradate. Questo implica un impegno nella creazione di spazi verdi, nel recupero di edifici abbandonati e nel potenziamento del trasporto pubblico come alternativa ai mezzi privati.
Valorizzazione dei quartieri e centralità
Il piano punta a rafforzare la centralità dei quartieri come elemento di riequilibrio territoriale, promuovendo la loro valorizzazione e incentivando la cooperazione tra gli attori e gli enti della prima e seconda cintura. L’obiettivo è rendere Torino una città sempre più attrattiva, contrastare lo spopolamento e investire sulle periferie, tutelando il commercio ed l’economia di vicinato.
Casa e inclusione sociale
Il nuovo piano regolatore prevede la creazione di un sistema residenziale adeguato ai giovani studenti e ai lavoratori, al fine di garantire loro la possibilità di rimanere in città. Questo comprende sia l’offerta di alloggi pubblici che privati, oltre a favorire l’uso temporaneo degli spazi dismessi per attività culturali, sociali e ricreative.
Mobilità e trasporti
Il miglioramento della mobilità è un altro elemento chiave del piano regolatore, con un focus sul Sistema Ferroviario Metropolitano e sul potenziamento delle linee metro esistenti e future. L’obiettivo è creare una rete di trasporti pubblici efficiente e integrata, che faciliti gli spostamenti dei cittadini e riduca l’uso di mezzi privati.
Il processo di elaborazione del nuovo piano regolatore
La realizzazione del nuovo piano regolatore di Torino prevede un processo partecipativo e coinvolgente per associazioni, enti pubblici e stakeholders. Le linee guida approvate dalla giunta Lo Russo sono il primo passo per la definizione del progetto preliminare, che sarà poi affinato attraverso un percorso corale di confronto e ascolto delle diverse realtà cittadine.
Torino cambia: un piano per la città
Il primo appuntamento di questo processo è stato “Torino cambia: un piano per la città”, un evento di due giorni che ha visto la partecipazione di esperti del settore, tra cui l’urbanista Amanda Burden di Bloomberg e l’architetto e urban designer Cino Zucchi. Durante l’evento, sono state raccolte le prime proposte e idee per la costruzione del nuovo piano regolatore, che dovrà riflettere le potenzialità e le sfide che Torino affronta nel suo percorso di crescita e sviluppo.
La tecnologia dell’Urban Digital Twin
Uno strumento innovativo che verrà utilizzato nella realizzazione del nuovo piano regolatore è l’Urban Digital Twin, un “gemello digitale” che permetterà analisi urbane avanzate, simulazioni di trasformazione del territorio e l’accesso a informazioni georeferenziate da parte di professionisti e cittadini. Questa tecnologia rappresenta un passo importante verso una pianificazione urbana più moderna e integrata.
I tempi e le sfide del nuovo piano regolatore
L’obiettivo della giunta è di arrivare al nuovo piano regolatore entro la fine del mandato di Lo Russo, ovvero il 2026, quando dovranno essere completati anche i progetti del Pnrr. Tuttavia, la realizzazione di questo ambizioso progetto non sarà priva di sfide e ostacoli.
Alcuni degli aspetti più critici riguardano la necessità di trovare un equilibrio tra la crescita e lo sviluppo sostenibile, la valorizzazione delle aree critiche e la limitazione del consumo di suolo. Inoltre, sarà fondamentale garantire che i progetti e gli interventi previsti dal piano siano messi a sistema tra loro e sul territorio, evitando che rimangano singoli “episodi” e moltiplicando il loro valore complessivo.