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Cresce il turismo a Torino: tante le prenotazioni per Pasqua 2023

Da Asja D'arcangelo

Aprile 03, 2023

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Grazie a una serie di operazioni mirate, il settore del turismo a Torino sembra crescere anche nel 2023: buoni i numeri delle prenotazioni durante i primi tre mesi dell’anno ma gli albergatori sperano nel boom di Pasqua.

Torino diventa una meta sempre più gettonata

Come tutti gli anni, i mesi di gennaio, febbraio e marzo del 2023 non sono stati i migliori per gli hotel di Torino. A parte alcuni picchi, dovuti principalmente all’affluenza in città di moltissimi tifosi per le partite di calcio, questo periodo è infatti da sempre uno dei più deboli dell’anno per la città.

Eppure, se si confrontano i dati del 2023 rispetto a quelli degli anni scorsi, si può notare come gli affari, per gli hotel torinesi, siano andati decisamente meglio rispetto al passato. In pratica, le strutture ricettive del capoluogo sabaudo sono quasi tornate a livelli di prenotazioni vicini a quelli pre-pandemia. I dati migliorano ancora di più se si guardano le settimane in cui ricadranno le festività di Pasqua. Infatti, già ora, i turisti che hanno scelto Torino sono tanti quanti quelli che l’avevano scelta nel 2019.

Cresce il turismo a Torino: tante le prenotazioni per Pasqua 2023

Secondo Federalberghi, il tasso di occupazione medio delle camere dei primi tre mesi di quest’anno è stato del 64%. Si tratta di un dato molto vicino al risultato che in città si è registrato nel periodo precedente all’emergenza sanitaria. Rispetto al 2022, invece, le prenotazioni hanno subito un vero e proprio balzo in avanti, dal momento che in quel periodo l’occupazione delle camere era del 30%. Sotto Pasqua, invece, gli albergatori sperano di poter arrivare a un’occupazione del 75% anche grazie alle prenotazioni last minute.

La ripresa del settore turistico a Torino è dovuta soprattutto agli strascichi dei grandi eventi che si sono tenuti nel capoluogo piemontese negli ultimi anni. Torino, grazie a iniziative come le Final Eight dello scorso febbraio, è diventata un vero e proprio polo turistico. La città, infatti, ora sembra essere in grado di richiamare visitatori italiani ed esteri anche in assenza di manifestazioni importanti. Anche i congressi si stanno pian piano riprendendo: le aziende, infatti, sembrano avere messo da parte le videochiamate per riprendere gli incontri in presenza.

Uno dei fattori che potrebbe avere fatto bene al turismo della Città, potrebbe essere stato paradossalmente proprio l’aumento dei prezzi dell’energia. I rincari, dovuti alla guerra in Ucraina, avrebbero infatti spinto molte famiglie italiane a scegliere mete nazionali piuttosto che località estere per festeggiare le proprie vacanze di Pasqua.

Turismo: oltre ai visitatori, a Torino cresce anche il numero di investitori

Nonostante Torino non possa ancora essere considerata ai livelli di Roma, Firenze e Venezia, in città sembra proprio che il turismo non accenni a scendere. Il risultato è dovuto principalmente all’offerta della città, che continua a proporre tutto l’anno mostre ed eventi di richiamo importanti.

Determinante è anche la sinergia con l”aeroporto di Torino-Caselle. Grazie a un piano di rotte ben studiato, infatti, è stato possibile generare un flusso turistico di cui ha beneficiato non solo il capoluogo, ma tutto il territorio.

Grazie all’arrivo dei turisti in città, inoltre, a Torino hanno iniziato ad arrivare anche gli investitori. I capitali hanno iniziato a girare in particolar modo attorno alle strutture alberghiere. Un esempio è il Golden Palace, uno degli hotel più chic di Torino, che recentemente è stato acquisito dalla Hilton. A due passi da Porta Palazzo, invece, un’altra catena aveva intenzione di realizzare un quattro stelle all’interno dell’ex Procura. L’edificio era stato utilizzato solo fino al 2001, quando poi era stato sostituito dal nuovo Palazzo di Giustizia di corso Vittorio Emanuele II.

Asja D’Arcangelo

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Asja D'arcangelo

Studentessa di facoltà umanistiche all'Università di Torino. Appassionata di giornalismo, ama viaggiare e scoprire nuove culture.