Cronaca di Torino

Torino: il Comune valuta la vendita di alcuni dei suoi immobili

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Con i costi dell’energia che crescono sempre di più e gli aumenti dei tassi d’interesse, il Comune di Torino valuta di mettere in vendita di alcuni dei suoi immobili. L’obiettivo è quello di recuperare fondi da investire in progetti futuri.

Aumentano le spese del Comune: si valuta la vendita alcuni edifici

Per chiudere in pareggio il bilancio, in questi giorni al Comune di Torino si sta molto riflettendo su diverse azioni politiche ed economiche. In particolare, al momento si stanno valutando una serie di dossier legati alla vendita del patrimonio immobiliare della Città.

In questo periodo, infatti, i rincari dell’energia e l’aumento dei tassi d’interesse hanno inciso particolarmente sulle spese del Comune. Solo per il raddoppio della bolletta energetica, la Città è passata dallo spendere 40 milioni ad 80. A questi, si devono aggiungere gli extra-costi da 18 milioni, oltre ai 200 di interessi che Torino deve pagare sui mutui. Per questo la Città sta cercando di mettere in sicurezza i conti, anche se la manovra nasce anche da una necessita di razionalizzare meglio gli spazi.

Il Comune di Torino valuta la vendita di due immobili

Tra gli immobili più papabili per completare questa operazione ci sono in particolare la Curia Massima, in via Corte d’Appello, e l’edificio di via Bazzi, che si trova nel centro città. I due immobili, infatti, sono tra quelli che consumano più energia tra quelli di proprietà del Comune.

Al momento, non è possibile fare una previsione precisa di quanto il Comune potrebbe guadagnare dalla vendita. Nel primo caso, si tratta di un edificio del ‘700 dal grande valore storico, dal momento che ha ospitato il Regio Senato e la Camera dei Conti. Il secondo, invece, potrebbe risultare più facile da vendere, dal momento che non ha particolari vincoli storici.

Tanti fattori da valutare per la vendita degli edifici del Comune

Oltre a questi due edifici, però, il Comune dovrà valutare con attenzione anche il resto degli immobili presenti nel dossier. Tra gli edifici in vendita, al momento, ci sono anche edifici di gran pregio come il palazzo della giunta regionale in piazza Castello.

Inoltre, la Città dovrebbe mettere in conto la potenziale difficoltà nel trovare degli acquirenti. Un caso che insegna, sotto questo punto di vista, è quello dell’ex fabbrica Superga in via Verolengo. In totale, al momento sono andate deserte quattro aste per la vendita dell’immobile.

Per quanto riguarda il personale presente negli immobili che verranno messi in vendita, si potrebbe provare a sperimentare una organizzazione del lavoro più fluida. Un’idea potrebbe essere quella di spostare i dipendenti in sedi più vicine ai luoghi di lavoro dei dipendenti, o eliminare del tutto le postazioni fisse. Il Comune, infatti, potrebbe sfruttare le opportunità legate alle tecnologie e utilizzare maggiormente opportunità come lo smart working.

Tutto quello che verrà risparmiato sui costi delle utenze, sarà sfruttato per la preparazione del bilancio comunale di quest’anno e del prossimo. Un piano alternativo per quando i piani del “fondo Draghi” inizieranno a diminuire.

Asja D’Arcangelo

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