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Torino: addio alla rotonda di piazza Baldissera

Da Asja D'arcangelo

Marzo 09, 2023

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Torino si prepara a dire addio alla rotonda di piazza Baldissera, uno degli snodi più odiati della città. La piazza, infatti, è una delle più trafficate, dal momento che è attraversata da alcuni degli assi principali della città, come la Spina Centrale e l’asse Est-Ovest, nonché da altre vie come via Cecchi e via Stradella.

Grazie ad un nuovo progetto, però, questo luogo, uno dei maggiori centri nevralgici della città, potrà tornare a respirare.

La storia di Piazza Baldissera

L’Ottocento, un periodo di forte sviluppo per i collegamenti nella zona

La “Carta topografica del territorio di Torino divisa in sette fogli” del 1898 rappresenta la prima testimonianza cartografica dell’attuale area di piazza Baldissera.

A partire dalla seconda metà dell’Ottocento, la zona ha vissuto un notevole sviluppo dei collegamenti, in particolare quelli ferroviari. Infatti, nel 1856, c’è stata l’inaugurazione della ferroviaria a raso che collegava Torino a Milano. Nel 1868, invece, sono iniziati i lavori sulla ferrovia che, più avanti, avrebbe collegato la stazione di Porta Milano (nei pressi di piazza della Repubblica) con Venaria Reale.

Grazie al rafforzamento delle infrastrutture di trasporto, la zona ha potuto fiorire e crescere. In particolare, l’area ha vissuto un forte sviluppo industriale.

La linea ferroviaria Torino-Venaria Reale, nel 1913, sarà poi estesa ulteriormente, collegando la zona con tutta le valli di Lanzo, arrivando fino a Ceres. In seguito, la linea si ramificherà anche verso gli stabilimenti più importanti della zona, come l’Italgas e l’Arsenale di piazza Borgo Dora.

L’urbanizzazione, l’industrializzazione e la nascita di piazza Baldissera

Dal 1900 in poi, la forte connotazione produttiva, gli assi di sviluppo e le infrastrutture di collegamento hanno determinato la formazione nella zona di diverse borgate. Un esempio sono Aurora, Madonna di Campagna e Barriera di Milano (ancora riconoscibili oggi), che all’epoca nacquero come veri e propri “borghi operai”. Contemporaneamente, si sono sviluppati grandi stabilimenti industriali come Valdocco, Michelin, Ingest, Savigliano, Vitali e Parocchi, che, crescendo ed ampliandosi, hanno iniziato ad occupare gli spazi urbani all’interno delle borgate stesse.

Nel 1908, il “Piano unico regolatore d’ampliamento” aveva già identificato l’area di piazza Baldissera come aree con una forte spinta edificatoria. Per la prima volta, nel progetto è possibile riconoscere l’attuale piazza Baldissera come uno spazio di interconnessione tra le varie vie di collegamento.

Nel 1935 è stata approvata la terza variante del piano regolatore del 1908. Grazie al nuovo progetto, infatti, sarebbe stato possibile collegare diverse zone della città, che fino a quel momento si erano sviluppate in modo disomogeneo. Questa nuova connessione ha reso le borgate storiche come Madonna di Campagna e Borgata Vittoria quasi indistinguibili, poiché da quel momento si sono sviluppate in modo continuo e uniforme.

In seguito, nel 1945, si è introdotta l’ultima variante del piano regolatore del 1908. Nel nuovo progetto si era voluto lavorare sulla configurazione del tessuto urbano, distinguibile anche oggi. Il processo di urbanizzazione massiccia di quegli anni si è concentrato principalmente sugli assi di sviluppo della zona, come la Spina Centrale. Questo ha portato alla progressiva cancellazione delle borgate storiche, che da quel momento sono diventate omogenee e continue.

Gli sviluppi più recenti: la riqualificazione e la rinascita della zona

La grande trincea ferroviaria della linea Torino-Milano, presente nella zona, ha richiesto numerosi interventi infrastrutturali. Le operazioni, che miravano a migliorare la circolazione cittadina, che si sono concentrate soprattutto nella seconda metà del Novecento. Sebbene queste opere abbiano influenzato l’aspetto della città, sono state necessarie per connettere le parti separate dalla ferrovia. Un esempio notevole è stato quello della sopraelevata di corso Mortara, costruita tra il 1969 e il 1971 nell’area attuale di piazza Baldissera.

A partire dai primi anni ’90 del XX secolo, l’area circostante piazza Baldissera subisce una delle più significative trasformazioni urbane di Torino. Le aree industriali, che in questo periodo non sono più in uso da anni, erano state identificate come zone da rinnovare e riconvertire.

La trasformazione urbana dell’area intorno a Piazza Baldissera a Torino è stata resa possibile grazie all’implementazione di importanti strumenti urbanistici a partire dagli anni ’90 del XX secolo. L’obiettivo era quello di riqualificare completamente l’area industriale e i quartieri adiacenti. Tra gli interventi che si sono portati avanti ci sono stati quelli del collegamento ferroviario Torino-Milano, conclusosi nel 2012. Da menzionare ci sono anche la demolizione della soprelevata di corso Mortara (2004-2011) e la realizzazione del sottopasso di corso Mortara (2007-2012).

Il 14 dicembre 2012, infine, apre al traffico la nuova rotonda di piazza Baldissera. La rotatoria avrebbe dovuto consentire si alleggerire il traffico in via Stradella e riconnettere diversi quartieri storicamente collegati che, al tempo, erano divisi dai lavori sul passante ferroviario.

Piazza Baldissera e il problema del traffico: tante soluzioni ma nessun risultato

Già da subito, però, divenne evidente che quella della piazza non avrebbe potuto essere una soluzione permanente. Subito, infatti, si erano iniziate a formare le prime code chilometriche che, dopo poco, divennero normali a ogni ora del giorno.

Uno dei primi ad essere interpellato per sistemare la situazione è stato il Politecnico di Torino. In più occasioni, infatti, la Commissione Urbanistica della Città gli ha chiesto di analizzare la situazione e trovare delle soluzioni per rendere il traffico più scorrevole. Dai suoi studi, è emerso che, quando si è progettata la rotonda, non si è considerato il numero elevato di vetture che l’avrebbero percorsa negli orari di punta.

Una delle prime proposte è stata quella di chiudere al traffico una corsia su corso Venezia, una su corso Vigevano e l’ingresso dalla rotonda a via Cecchi. Poi è stata avanzata l’ipotesi di inserire dei semafori, in modo che il traffico si arrestasse al passaggio dei tram.

Tra le varie ipotesi che sono state fatte per cercare di trovare una soluzione, c’è anche stata quella di fare monitorare il traffico da un satellite. In questo modo si sarebbero potute indirizzare le vetture lungo percorsi alternative.

Alla fine, tra le proposte, era stata presentato anche un progetto per realizzare un sottopasso a doppio senso di circolazione. La nuova strada avrebbe dovuto passare direttamente sotto la rotonda e, in questo modo, avrebbe aiutato a smaltire il traffico. Il vero problema di questo progetto erano le tempistiche, che sarebbero andate a bloccare uno dei poli più trafficati della città. Infatti, i calcoli parlavano di circa 36 mesi di interventi. Inoltre, l’opera avrebbe avuto bisogno di finanziamenti di cui, al momento, la Città non disponeva. All’epoca parlava di circa 45 milioni, che il comune avrebbe dovuto chiedere al ministero delle Infrastrutture.

Piazza Baldissera rinasce: ecco l’ultimo progetto per snellire il traffico alla rotonda

Alla fine, dopo anni di progetti andati poi in fumo, il Comune sembra però avere finalmente trovato una soluzione al problema del traffico in piazza Baldissera.

La soluzione, individuata dall’assessora alla Mobilità Chiara Foglietta, prevede la rimozione totale della rotonda, che nel giro di due anni lascerà spazio a un grosso incrocio. Il progetto, che prevede l’installazione di sei impianti semaforici, porta la firma dello studio di Torino Samep Mondo Engeneering.

Torino dice addio alla rotonda di piazza Baldissera: al suo posto sorgerà un incrocio semaforico

Il nuovo piano è molto semplice: dal momento che il problema dello snodo è la rotonda, questa deve essere eliminata. La proposta è perfetta anche alla luce del ritorno sulla piazza del tram 10, che all’interno della situazione attuale della rotonda, non avrebbe fatto altro che accrescere il caos.

Uno dei maggiori punti ai quali si è lavorato è stato quello di cercare di rendere i lavori più rapidi possibile, in modo da evitare di bloccare il traffico per troppo tempo e di risparmiare sui costi. A differenza del progetto del tunnel, che con i rincari era arrivato a costare 70 milioni, il prezzo per cancellare la rotonda, invece, si aggira attorno ai 4 milioni.

Dire addio alla rotonda oggi, inoltre, permetterà al Comune di Torino di combinare i lavori per l’eliminazione della rotatoria di piazza Baldissera con l’installazione dei nuovi binari del tram. Il grande cantiere che si creerà durerà circa un anno, mentre i lavori procederanno a tappe. Dal momento che InfraTo poserà i binari nel 2024, sarà in quel momento che partirà il cantiere. Realisticamente, i lavori dovrebbero terminare circa nel 2025.

Senza la rotonda e con l’aiuto di semafori intelligenti si riuscirà finalmente a snellire il traffico in piazza Baldissera

Il nuovo progetto dovrebbe fluidificare il traffico non solo automobilistico, ma anche quello pedonale e ciclistico. Senza la rotonda, infatti, dovrebbe svanire l’effetto ingorgo dovuto alle auto che si affacciano nell’anello. In programma c’è anche l’eliminazione di tutti quei passaggi pedonali e ciclabili che circondavano la rotonda. Grazie all’inserimento di semafori pedonali e passaggi dedicati, si riuscirà a ridurre di molto anche il rischio di essere investiti.

Inoltre, i semafori, che gestiranno il traffico della piazza, saranno smart: infatti saranno in grado di calcolare il numero di auto in arrivo, calcolando in automatico il tempo del rosso e del verde.

Secondo lo studio di Samep, il ritardo medio dovuto all’incrocio, grazie a questa soluzione, dovrebbe ridursi di molto. In particolare, le auto provenienti da corso Mortara risparmieranno il 71% del tempo. Quelle in arrivo da corso Vigevano, invece, ci metteranno circa il 73% del tempo in meno a percorrere l’incrocio. Infine, i veicoli che arriveranno da corso Venezia, risparmieranno il 44% del tempo.

Piazza Baldissera avrà un nuovo look: si lavora alla creazione di due piazzette pubbliche

Oltre al traffico, si modificherà anche l’aspetto del resto della piazza. Se prima gran parte di piazza Baldissera era inutilizzato, infatti, con l’addio alla rotonda, ora il Comune di Torino sta lavorando alla creazione di due nuove piazzette pubbliche.

Si tratterà di circa 5 mila metri quadri di terreno dedicato a due isole verdi nelle quali si sta già pensando di installare dei portabici. L’idea del Comune, però, sarebbe quella di lanciare un concorso, in modo da avere idee fresche su come ridisegnare l’area.

Asja D’Arcangelo

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Asja D'arcangelo

Studentessa di facoltà umanistiche all'Università di Torino. Appassionata di giornalismo, ama viaggiare e scoprire nuove culture.