Enogastronomia

A Torino una manifestazione contro il cibo a base di insetti

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Sono in molti quelli che ieri si sono ritrovati in via Verdi a Torino per una manifestazione contro la recente decisione dell’UE di far arrivare sulle nostre tavole il cibo derivante dagli insetti e dalle larve.

Farina di grillo, larve gialle della farina e locuste migratorie: saranno questi gli ingredienti dei piatti che ci potremmo trovare a mangiare senza saperlo?

Una nuova normativa dell’UE introduce il cibo a base di insetti sulle nostre tavole

A scatenare il malcontento è stata la direttiva approvata di recente dall’Unione Europea a proposito dei “novel food“. Il piano, già presentato all’UE nel 2018, è entrato in vigore in seguito alla richiesta di un’azienda vietnamita, la Cricket One Co. Ltd.

Da adesso, infatti, è possibile utilizzare per la preparazione di alimenti la polvere parzialmente sgrassata ottenuta dai comuni grilli. Questa è soprattutto impiegata per la preparazione di pane, grissini, pasta e birra.

Una manifestazione per chiedere maggiore chiarezza sul cibo a base di insetti a Torino

Secondo coloro che si sono trovati ieri in via Verdi, però, il problema non starebbe nell’introduzione di questo nuovo tipo di alimento all’interno dell’UE. Ciò che preoccupa in molti, infatti, è che sui prodotti si trovi solamente la scritta “farina proteica” senza specificare da dove è stata ottenuta.

Anche la Coldiretti nazionale ha voluto intervenire sulla questione del cibo derivante dagli insetti. Secondo un sondaggio pubblicato dall’associazione, il 54% degli italiani sarebbe contrario al trovarsi larve e grilli in tavola. Secondo la Coldiretti, infatti, il problema sarebbe che questo tipo di cucina risulta molto lontano dalla tradizione italiana ed europea.

A parte i gusti e la tradizione, uno degli interrogativi più grandi, però, rimane quello sanitario. La maggior parte dei prodotti di questo tipo, infatti, arrivano da Vietnam, Thailandia e Cina, da anni tra i primi paesi per numero di allarmi alimentari. Occorre quindi fare chiarezza sui metodi di produzione e sulla provenienza degli insetti utilizzati.

Secondo Giorgio Felici e Alessandro Del Trotti, di Confartigianato Piemonte, invece, l’introduzione di questo tipo di alimenti danneggerebbe le eccellenze del Made in Italy. Il nuovo settore, infatti, darebbe il colpo di grazia sia agli agricoltori sia agli artigiani del cibo.

Asja D’Arcangelo

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