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Moria di pesci nel fiume Po

Da Alessandro Maldera

Novembre 15, 2022

Sono migliaia i pesci nel fiume Po che in cerca d’aria boccheggiano a filo d’acqua. Con il livello dell’acqua è sceso anche l’ossigeno.

Moria di pesci nel fiume Po, quello che si può vedere sono pesci a filo dell’acqua che boccheggiano in cerca di ossigeno. Ossigeno che a quando pare sta drasticamente diminuendo nei nostri fiumi. Sono migliaia i pesci morti a causa di questo fenomeno accaduto prima nella Dora Riparia verso il Parco del Meisino a Torino e poi a Chivasso nel fiume Po.

L’Arpa e la protezione ambientale stanno svolgendo delle analisi per capire la natura di questo fenomeno.

La più recente moria di pesci si è verificata a Chivasso

L’allarme è arrivato dal sindaco della città Claudio Castello. Quello che si è verificato nel Po a Chivasso è molto simile a quello che era già accaduto due volte a Torino. I milioni di pesci morti sono stati ritrovati a filo d’acqua tutti vicini ad una piccola sacca del rio Orchietto.

Gli studiosi hanno notato che i pesci forse erano in ricerca di un rifugio, il rio Orchietto è molto piccolo ed oggi si può notare come sia popolato da molti pesci.  Il pensiero avanzato dagli studiosi spiega che molto probabilmente i pesci stessero cercando acque più calde e spazi dove poter andare in letargo.

La moria di pesci nel fiume Po potrebbe essere stata provocata dal cambio climatico e dalla drastica riduzione del livello delle acque. Una volta, quando le acque del fiume erano molto più profonde, le carpe trovavano facilmente sul fondo buche nel treno dove andare in letargo. Ad oggi le acque molto basse non permettono ai pesci di vivere nei migliori dei modi.

Gli studiosi dell’Arpa hanno analizzato le acque e non sono stati rilevati versamenti di sostanze nocive nelle acque del Po. L’unica spiegazione resterebbe la siccità ed il repentino cambio di temperature a cui stiamo assistendo che danneggiano l’ecosistema dei nostri fiumi e non solo.

Le alte temperature dei mesi di ottobre e novembre e le acque basse hanno portato ad una riduzione dell’ossigeno e ad una maggior concentrazione delle sostanze inquinanti nei fiumi.

I tecnici e studiosi dell’Arpa stanno comunque ancora lavorando sul caso per cercare una spiegazione. Gli esemplari morti sono stati di circa 400 specie. Risulta una moria importate di pesci  a cui si vuole dare una spiegazione e trovare una soluzione.

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende