Crisi: a rischio la partenza di 120 cantieri pubblici a Torino

Torino è una città bloccata dalla crisi. L ‘aumento esponenziale dei costi dell’elettricità e del gas stanno colpendo tutti, dalle famiglie alle imprese, senza dimenticare la Pubblica Amministrazione.
Una situazione che potrebbe mettere in stallo l’avvio dei tanti lavori già preventivati e deliberati da parte di Palazzo Civico.
A lanciare l’allarme sulla situazione delicata che sta attraversando Torino è stato lo stesso sindaco della nostra città, Stefano Lo Russo.
Il primo cittadino del capoluogo piemontese, intervenuto all’assemblea degli Industriali di Torino, si è detto, senza tanti giri di parole, molto preoccupato per il futuro. Il timore principale riguarda i 120 cantieri che dovrebbero aprire a Torino, ma che rischiano di non partire.
Lo Russo , infatti, teme che le gare d’appalto per l’assegnazione dei lavori vadano deserte, visto che la crisi economica, con annesso balzo dell’inflazione, non consenta alle imprese di avere un adeguato margine di guadagno. E che quindi nessuna azienda voglia avviare i lavori.
In altri casi, invece, le imprese non riescono a sostenere il costo dei lavori, visto l’aumento esponenziale ed improvviso delle materie prime e per non andare in perdita, decidano di non procedere coi lavori. Esempio è il sesto lotto del passante ferroviario che non si riesce ad ultimare. L’azienda non ha potuto continuare i lavori per non andare in perdita.
Il Pnrr e l’investimento a Torino
Sono circa 800 i milioni che dovrebbero ricadere sul nostro territorio grazie al Recovery Found. Fondi che dovrebbero arrivare grazie alle proposte presentate da Palazzo Civico e che interesseranno la città dal punto di vista delle infrastrutture e sociale.
L’auspicio di Lo Russo è che il Governo che si insedierà nei prossimi giorni non metta in discussione quanto deciso da chi li è preceduti e che quindi non ci siano ritardi per l‘ottenimento dei fondi del Pnrr.