A Venaria arrivano i garage per le biciclette: i Bike Box proteggono i mezzi da furti e maltempo

A Venaria sono stati installati degli innovativi garage per le biciclette.
Si tratta dei famosi bike box, che sono sbarcati nella cittadina alle porte di Torino proprio in questi giorni. Queste installazioni sono state posizionate nel Movicentro, in viale Roma, dove si trova la stazione ferroviaria di Venaria.
Questi bike box sono stati voluti appositamente dalla Città Metropolitana di Torino. Una novità che rappresenta un ulteriore passo verso la mobilità sostenibile e la sua diffusione sempre più a macchia d’olio. A testimonianza della grande fiducia riposta dalle istituzioni in questo progetto c’è anche la cifra investita. Sono stati utilizzati fondi per ben 111mila euro, per la loro costruzione e per il loro posizionamento. Un esborso giustificato dalle grandi aspettative coltivate da Torino e dai comuni metropolitani sul trasporto ecologico.
Le funzionalità a Venaria dei garage per biciclette
I bike box in questione hanno due funzioni fondamentali. La primissima, anche per importanza, è quella di salvaguardare le biciclette e i loro proprietari dai malintenzionati. Questi garage saranno molto utili per ridurre sensibilmente il numero dei furti, che non si fermano mai, soprattutto se in ballo ci sono mezzi di cui ci si può appropriare facilmente.
Oltre alla lotta ai ladri, i proprietari delle bici potranno beneficiare di queste nuove case per i propri mezzi anche per proteggerli dalle intemperie. In caso di precipitazioni consistenti, tra piogge, neve o grandine, sarà possibile tutelare l’integrità delle bici e la loro fruizione immediata in caso di necessità.
Si tratta di grandi innovazioni, che saranno presto esportate anche all’esterno della Città Metropolitana di Torino. Il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile prevede infatti la necessità di proporre anche in altre realtà esterne all’area metropolitana torinese queste strutture. Un modo come un altro per avvicinare al trasporto sostenibile e alternativo tanti di coloro che preferiscono ancora l’auto o altri mezzi pubblici o privati, specie in zone meno servite.
(Foto tratta da Canavese News)