Piemonte, 10 milioni di contributi per andare a vivere in montagna

La Regione è pronta a incentivare il ripopolamento delle zone alpine
Le nostre montagne sono sempre più deserte, ed é proprio questo il grande problema che la Regione Piemonte si trova ad affrontare.
I fenomeni di urbanesimo dell’ultimo ventennio hanno decimato le popolazioni dei piccoli comuni montani, obbligando molto spesso le istituzioni locali a riunirsi sotto un unico nome. Una situazione che la Regione vuole evitare, incentivando chiunque abbia intenzione di trasferirsi sulla Alpi piemontesi
Il cambio di residenza e l’acquisto o recupero di un immobile in un comune di montagna in Piemonte con meno di 5 mila abitanti, permetterà di aderire al nuovo bando regionale che a partire dal 1 di settembre offrirà contributi da 10 a 40 mila euro.
Il piano stanzia ufficialmente 10 milioni di euro almeno entro il mese di novembre, quando verrà aperta la piattaforma per le domande, presentabili fino a fine dicembre 2021.
In totale saranno 465 i comuni montani piemontesi coinvolti nell’iniziativa
Nei prossimi mesi potranno presentare la domanda i nati a partire dal 1955 fino a quelli dopo 1980, che riceveranno un punteggio più alto per il bonus giovani.
I premi arriveranno anche per:
- interventi effettuati in comuni ad alta- marginalità.
- lavoro esercitato in un paese montano.
- smart-working almeno al 50% nella propria abitazione.
- Isee uguale o inferiore a 20.000 euro.
- almeno un figlio di età uguale o inferiore a 10 anni residente nell’immobile acquistato.
Arriveranno punti aggiuntivi anche per recuperi architettonici con soluzioni paesaggistiche valide, l’impiego di materiali tipici del paesaggio alpino piemontese e anche l’affidamento dei lavori ad imprese locali.
Un’occasione unica per avvicinarsi alle piccole realtà alpine della Regione, allontanarsi dalla metropoli e abbracciando uno stile di vita mondano e di contatto con la natura.
I contributi per la montagna diventano così propulsore per l’economia, il turismo e la gastronomia regionale, rilanciando il Piemonte verso, non solo il post-pandemia, ma anche un ritorno ai valori tradizionali.