Torino, a Parco del Meisino arrivano 150 mila api tra sostenibilità e monitoraggio

Torino si rende sempre più protagonista nel settore green: a Parco del Meisino verranno importate 150 mila api per il biomonitoraggio e per la produzione di miele.
La circoscrizione 7 ha inserito questo progetto all’interno del proprio piano di riqualifica del quartiere. Quello delle api sentinelle non è tuttavia una novità per la città della Mole: Iren ha svolto un progetto simile per testare la qualità dell’aria cittadina.
Il piano che prevede la riqualifica del quartiere ha una natura sostenibile, e la produzione di miele, unità al controllo sostenibile, è un passo enorme.
Al Parco del Meisino a Torino arrivano le api sentinelle: il progetto
Le arnie che ospiteranno le api saranno collocate all’interno del campo di calcio abbandonato del quartiere. Oltre alla produzione del miele, i residui delle arnie daranno importanti campionature sulla qualità dell’aria.
Il progetto è condotto in simbiosi tra la circoscrizione 7 e l’associazione Aequus. Quest’ultima, infatti, rigenera spazi urbani in chiave di agricoltura e artigianato sociale e la creazione di laboratori.
Francesco Carrillo, esperto apicoltore, seguirà le api da vicino per coordinare il progetto. Alcune arnie avranno una parete trasparente che permetterà di studiare i movimenti degli insetti a scopo didattico e di studio.
L’esperto sostiene che le api in città trovino un clima meno ostile rispetto alla campagna, malgrado il più alto numero di inquinamento. La causa è che in campagna molti agricoltori utilizzano pesticidi che complicano il progetto di impollinazione.
In città i piccoli animali effettuano una campionatura della zona, e studiando il contenuto degli alveari si può registrare la qualità dell’aria.
Questo metodo permette uno studio ad alta sostenibilità: infatti permette di studiare l’ambiente circostante attraverso insetti e inoltre con la produzione di miele edibile per l’uomo.
I rappresentati delle circoscrizioni hanno mosso grande entusiasmo, soprattutto per aver ridato vita all’ormai dismesso campo di calcio della zona.