Torino, la ristorazione riparte raddoppiando dehors e tavolini: ne risentono i posti auto

La pandemia ha raso al suolo il settore della ristorazione, e a Torino i posti a sedere all’aperto e i dehors raddoppiano, ne risentono i posti auto.
La crisi ha portato nella sola Torino ben 549 ristoranti chiusi per sempre, complicando l’economia locale.
Per questo motivo il Comune ha deciso di apporre e votare una deregulation per la questione su tasse e concessioni di suolo pubblico.
La mozione è stata votata e approvata in questa primavera, per ovviare alle numerose richieste da parte dei ristoratori. Il DPCM ha previsto nella prima fase la consumazione al tavolo solo in esterna, costringendo i gestori di locali ad adeguarsi di conseguenza.
Seppure attualmente i decreti legislativi permettano di consumare pasti e bevande all’interno dei locali, il caldo rende l’opzione all’aria aperta la scelta ideale per i commensali.
La ristorazione a Torino riparte dal raddoppio dei Dehors: numeri raddoppiati
Le richieste concesse di nuovi Dehors arrivati al palazzo di città sono circa novecento unità, con annessi novemila tavolini. Questo ha portato il numero di Dehors in città a 3300 unità, con una stima di 33 mila tavolini posizionati sul suolo pubblico.
A questi numeri vanno aggiunti inoltre le richieste di spazi espositivi sul suolo pubblico, come i fiorai. Queste manovre hanno portato alla chiusura delle strade, riducendo sensibilmente i posti auto.
Inoltre l’invasione dello spazio pubblico di strutture semimobili e tavolini impedisce anche il corretto traffico pedonale. Tavoli e coperture riducono lo spazio sui marciapiedi, costringendo i passanti a procedere in fila indiana.
Malgrado la maggiore copertura di posti a sedere, i titolari lamentano la mancanza di clientela legata al turismo e agli studenti. Infatti la didattica a distanza in ambito universitario ha portato molti studenti a tornare verso le proprie città di residenza.
La concessione, fanno sapere da Palazzo di Città, durerà almeno fino al termine della pandemia.