Torino, i tori scappati dall’allevamento non si fermano: cinque giorni per la cattura

Nella provincia di Torino tiene banco la fuga dei cinque tori scappati da un allevamento e che nessuno riesce a catturare.
Una vicenda che in prima istanza appariva subito risolvibile, ma gli animali si sono rifugiati nei boschi de La Mandria e non si fanno avvicinare dall’uomo.
Il parco La Mandria vede degli inusuali ospiti, dopo che a distanza di tempo erano tornati i lupi a popolare il bosco.
Le operazioni di recupero dei tori, invece, sono affidate agli esperti veterinari di ASL TO 3, che stanno definendo le strategie.
Tori scappati a Torino: il fatto e i dettagli sul recupero
L’episodio è accaduto giorni fa, quando una mini mandria di tori è scappata da un allevamento ippico a tenuta San Lorenzo e ora vagano nei boschi.
Gli animali si aggirano nel Bosco de La Mandria, tra le campagne di Druento, San Gillio e La Cassa. Dopo un iniziale ottimismo per la cattura, i sindaci dei tre paesi hanno incontrato la prefettura.
A ricevere i primi cittadini ci ha pensato Lucio Parente, vice prefetto, che ha rassicurato i sindaci sulle operazioni di recupero, dando un tempo limite: cinque giorni. Se le autorità non riusciranno a intercettare i tori entro mercoledì verrà ripristinato un altro tavolo di lavoro.
Tuttavia i massimi rappresentati cittadini hanno dato fondo a tutte le risorse, tra volontari e agenti della polizia locale per avvistare gli animali. La massima preoccupazione è quella che gli esemplari possano arrivare nelle vie cittadine, creando il caos.
Seppur il sindaco di San Gillio abbia chiuso l’ingresso della Bizzarria, il parco resta aperto e fruibile, ponendo i visitatori in pericolo.
In questo momento la comunità non sta aiutando le ricerche con finte segnalazioni e messaggi allarmistici sui social.
In queste ore gli esperti monteranno delle recinzioni con delle vacche nella speranza che i tori possano avvicinarsi. L’ultima ipotesi è la sedazione dei buoi con del sonnifero sparato attraverso dardi.