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Torna il problema dei cinghiali in Piemonte: gli animali rovinano i raccolti

Da Alessandro Maldera

Maggio 06, 2021

Torna il problema dei cinghiali in Piemonte: gli animali rovinano i raccolti

Il problema dei cinghiali in Piemonte torna a essere di attualità.

Nella regione sono aumentati in maniera vertiginosa questi mammiferi, che si sono riprodotti in grande quantità, soprattutto nell’ultimo anno. Con l’esplosione dell’emergenza Coronavirus si è ridotto notevolmente il volume della caccia. Ciò ha portato degli innumerevoli benefici per gli animali selvatici soggetti alla pratica venatoria.

Così come i lupi, anche i cinghiali sono cresciuti numericamente in maniera piuttosto evidente. La loro riproduzione è andata avanti a ritmo più rapido rispetto alle annate precedenti e ora emergono tutte le conseguenze negative.

Le conseguenze della riproduzione dei cinghiali in Piemonte

Sebbene si stia cercando di contenere il fenomeno, i cinghiali hanno iniziato ugualmente a causare problemi piuttosto pesanti ad allevamenti e raccolti.

Gli animali, in cerca di cibo per sopravvivere, stanno letteralmente mettendo a soqquadro intere riserve agricole. I danni sono incalcolabili e la paura cresce sempre di più anche per garantire l’incolumità degli altri animali custoditi e dei cittadini stessi.

La regione ha deciso di prendere l’iniziativa e di approvare anche un raddoppio delle doppiette in attività per arginare questa piaga. L’abbattimento dei cinghiali sarà dunque più organizzato e mirato, per abbassare il numero degli esemplari in circolazione e per limitare le conseguenze del loro passaggio.

A tal proposito, la Città Metropolitana di Torino e alcuni enti regionali hanno deciso di incentivare gli abbattimenti con appositi provvedimenti, per proteggere gli abitanti delle zone colpite. Si tratta ovviamente di una decisione che dividerà, in quanto le associazioni animaliste sono pronte a dare battaglia su questo punto. Occorrerà però trovare una quadra per poter venire incontro alle richieste di tutti, per evitare dunque uccisioni di massa e per salvaguardare la salute di chi è in pericolo.

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende