Enogastronomia

Nasce il nuovo caffè bistrot Bowie: tra jazz ed universitari

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In questi giorni a Torino, aprirà le porte un nuovo locale, il caffè bistrot Bowie, in lungo Dora Firenze 131.

I locali che ospiteranno la nuova apertura sono quelli dell’ex Convivium che fu costretto a chiudere lo scorso settembre.

A causa dello svuotamento di uffici e aule studio nel borgo che non gli permisero più di andare avanti.

Ma il caffè bistrot Bowie vuole far respirare un’atmosfera newyorkese, anche un po’ vintage, dove poter assistere a concerti jazz sui morbidi divani.

Il nome, invece, non è scelto a caso ma vuole essere un tributo al cantautore britannico David Bowie.

E l’insegna riprodurrà il terzo occhio alieno presente in molte opere del celebre cantante.

Al posto dell’ex Convivium, in lungo Dora, apre il nuovo locale che vuole essere un tributo al cantautore britannico David Bowie. Di giorno spazio universitario, di notte concerti jazz

Il caffè bistrot Bowie occuperà una superficie complessiva di 180 metri quadri e si parla già di taglio del nastro.

A fare gli onori di casa sarà il presidente dei commercianti di piazza Vittorio e il titolare del Lab, Roberto Bettonte.

Il quale afferma che nelle ore serali il bistrot si rivolgerà soprattutto ad una clientela adulta con momenti live di concerti jazz.

Mentre nelle ore diurne, grazie alla vicinanza del Campus Einaudi, lo spazio sarà invaso dagli studenti della zona.

Il caffè bistrot Bowie sarà aperto tutti i giorni, dalla colazione al pranzo, passando per l’aperitivo e arrivando alla cena.

Allestito anche un dehor esterno, per le restrizioni Covid e per la bella stagione, che ospiterà un centinaio di posti circa.

Nei prossimi mesi sarà avviato anche il progetto ToNite che, lungo le sponde della Dora, ha l’obiettivo di riqualificare l’area tramite iniziative culturali.

Inoltre, Roberto Bettonte racconta che nella scelta del nome, il destino è stato complice poiché dopo un brainstorming, tra le idee c’era anche David Bowie.

Ma, incontrati gli ex proprietari, notano che l’unico quadro rimasto appeso raffigurava proprio il cantante e da qui la scelta ufficiale.

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