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Nuova vita per il grattacielo Rai di Torino: arriva un’offerta concreta

Da Simone Nale

Marzo 19, 2021

Nuova vita per il grattacielo Rai di Torino: arriva un'offerta concreta

A distanza di 4 mesi dell’ennesimo fallimento, il Grattacielo Rai di Torino potrebbe aver finalmente trovato l’interesse di un investitore.

L’ultimo bando di novembre per la vendita dello stabile di Via Cernaia si era concluso con un nulla di fatto.

Nessuna offerta e interessamenti pari a zero per un annuncio andato deserto per la seconda volta, dopo numerose proroghe per le scadenze.

Ciò nonostante, dopo un paio di mesi sembra che la situazione sia finalmente cambiata.

Per il momento manca un’assegnazione definitiva, ma quanto meno sono partite le prime consultazioni.

A mostrare interesse per il Grattacielo Rai di Torino è stato l’impresario Giuseppe Bianchi, fautore di diverse operazioni immobiliari di successo nel centro di Torino e a Milano.

Operazioni che comunque non ha mai svolto da solo, ma sempre con l’appoggio di importanti gruppi di investitori, che interverranno anche in questo caso.

Nel 2010, per esempio, il restauro e la vendita del palazzo Inps di piazza Cln avevano visto l’intervento dell’agenzia Nexty, che ha poi lavorato alla successiva trasformazione in appartamento di lusso.

Tuttavia da novembre le richieste sono cambiate

Mentre l’anno scorso si partiva da un importo di 7 milioni per la vendita, tenendo a mente l’aggiunta di 3,5 di oneri di urbanizzazione più i costi per la bonifica dall’amianto e la ristrutturazione stimati attorno ai 60 milioni, ora la Rai ha dato la possibilità di presentare un’offerta libera.

Quest’ultimo dettaglio potrebbe aver incoraggiato le trattative, ma i costi comunque elevati rendono tali operazioni complicate allo stesso modo.

Tra le tante idee è stata scartata l’idea di convertire l’ex sede operativa della Rai in hotel, a favore di un’altra opzione decisamente più plausibile.

Al momento infatti si valuta la possibilità di dividere il Grattacielo Rai di Torino in appartamenti di lusso e uffici aziendali.

Ma la destinazione dell’edificio rimane ancora da definire.

Le norme infatti consentirebbero anche la costruzione di una struttura ricettivo-alberghiera, così come anche una struttura completamente residenziale.

L’obiettivo principale è sempre quello di mettere in sicurezza l’intero stabile con la bonifica dall’amianto, perché causa di pericolo per la salute dei cittadini.

E solo in seguito si potrà pensare alla riqualificazione effettiva.

Che sarà comunque contestuale al nuovo progetto dell’eco-hotel della catena statunitense Marriot, che interesserà l’area di Porta Susa.

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Simone Nale

Laureato in Scienze Umanistiche della Comunicazione all'Università di Torino. Appassionato di storia della televisione e nuovi media