Oggi l’ufficialità: Piemonte in Zona Arancione
Da Daniele Riefolo
Febbraio 26, 2021
Oggi il comitato tecnico scientifico, assieme al ministero della sanità, deciderà sul colore delle regione, ma per il Piemonte ormai la decisione appare certa: sarà zona arancione.
Dopo i numeri al rialzo di ieri, le autorità regionali hanno mostrato bandiera bianca, consapevoli che il governo attuerà ulteriori restrizioni.
La regione piemontese subirà ulteriori restrizioni a partire da lunedì, dopo che per un mese aveva goduto della zona gialla, tuttavia la situazione non è migliorata.
Una notizia che rallenterà ulteriormente turismo e il settore della ristorazione, oltre a limitare gli spostamenti non necessari tra comuni.
Il Piemonte torna in zona arancione, i dettagli
il ritorno in zona arancione per il territorio piemontese è frutto di una situazione sanitaria tornata allarmante.
Seppur l’occupazione dei letti d’ospedali ordinari resta stabile, attorno al 33%, salgono le terapie intensive, 26% rispetto al 23% dei giorni precedenti.
L’indice RT sale fino all’1.02 per il puntuale che l’1.03 per il medio, condannando il Piemonte.
I contagi di ieri sono 1454, con 20 decessi, su 21391 tamponi eseguiti (6.8% dei positivi).
Crescono i minori contagiati, con 163 minori seguiti a domicili, di cui 37 nella fascia 0-5 anni e 41 dai 6 a i 10 anni nella sola città di Torino.
Il timore, adesso, è che se i dati dovessero mantenersi su questi numeri la situazione ospedaliera piemontese potrebbe collassare.
La preoccupazione è che sopra i 600 casi giornalieri il tracciamento diverrebbe impossibile, peggiorando il quadro clinico del Piemonte.
Il vaccino al momento resta l’ultima speranza, salvo limitare e isolare le varianti globali.
Le ulteriori limitazioni in fascia arancione
Stop alla consumazione al banco al tavolo nei ristoranti e nei bar, con i bar che dovranno cessare il servizio alle 18.
I ristoranti oltre le 18 potranno servire cibo a domicilio e d’asporto, da non consumare nei pressi del locali.
Coprifuoco confermato alle 22 e spostamenti vietati anche nel territorio regionale, salvo comprovati motivi di lavoro e necessità, stop alle visite ai famigliari fuori dal proprio comune.
Una deroga agli spostamenti per coloro che vivono in paese al di sotto dei 5 mila abitanti, ma solo in un raggio di 30 chilometri e senza la possibilità di recarsi nei capoluoghi di provincia.
Daniele Riefolo
Laureato in Filosofia presso l'università degli studi di Bari, ha pubblicato diversi saggi e libri fin dal 2012, Vanta diverse collaborazioni con testate locali e nazionali ed esperto di comunicazione e marketing aziendale
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