Cronaca di Torino

Blocca un’ambulanza con un malato di Covid a bordo: denunciato un’automobilista torinese

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Un automobilista toriense ha cercato di bloccare un’ambulanza con un malato di Covid a bordo.

Un gesto inspiegabile e di una gravità incalcolabile, tenendo conto del periodo che ci stiamo trovando a vivere. A rendersi autore del gesto è stato un uomo che, alla guida della sua auto, ha tentato di ostacolare la corsa del mezzo sanitario verso la struttura ospedaliera a cui era destinato.

Il fatto è accaduto diversi giorni fa a Moncalieri. Stando alla ricostruzione dei fatti, l’automobilista avrebbe cercato di bloccare dopo che il veicolo con a bordo malato e operatori aveva negato una precedenza al conducente. Il tutto era avvenuto con l’ambulanza a vele spiegate e con il mezzo a tutta velocità, vista la situazione delicata del paziente a bordo.

L’esito della ricerca del responsabile

In seguito alla mancata precedenza, l’automobilista avrebbe inseguito l’ambulanza fino all’arrivo al pronto soccorso. Il conducente sosteneva infatti che l’ambulanza avesse attivato le sirene solo per andare più velocemente e non per prestare cure a qualche bisognoso. Anzi, sempre secondo il guidatore, il mezzo non stava trasportando nessun malato di Covid.

L’autore del gesto ha atteso anche l’arrivo dei vigili, una volta giunto a destinazione insieme all’ambulanza, al Santa Croce di Moncalieri. Arrivati gli agenti, però, si è immediatamente dato alla fuga.

Questo gesto però non è rimasto impunito, in quanto la Polizia Municipale si è messa sulle tracce del responsabile. Dopo averlo identificato, i vigili lo hanno denunciato per interruzione di pubblico servizio. Una sanzione minima per un simile atto di irresponsabilità, in un momento difficile per un malato di Coronavirus e per il personale sanitario che si è trovato ad affrontare ulteriori difficoltà in una situazione già complicata di suo.

Nei giorni scorsi, con le voci su questo caso, erano state avanzate ipotesi di ogni tipo, anche relative a un’azione di negazionisti del Covid. Si pensava a soggetti convinti dell’inesistenza del virus, intenti a smentire la necessità di intervenire su un paziente affetto dalla patologia. Invece, con tutti gli accertamenti del caso, sono emerse le reali motivazioni di questo gesto. La cosa più importante è che non ci siano stati rallentamenti che abbiano compromesso le operazioni.

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