Enogastronomia, Rincari su frutta e verdura fino al 100%

Coldiretti Torino lancia l’allarme merciologico: Rincari su frutta e verdura fino al 100%. Cachi, pesche, prugne e agrumi sono in forte rincaro rispetto a dodici mesi fa. Tra le cause principali si registrano forti ondate di maltempo e la pandemia. Il Covid ha impedito a circa un terzo dei braccianti stranieri di lavorare nei campi.
La media dei rincari, sui prodotti di stagione, è del 30%. Oltre le cause sopraccitate, per Coldiretti, si deve aggiungere la sempre più spietata speculazione della filiera produttiva, Specie nella grande distribuzione organizzata.
Rincari su frutta e verdura: i numeri
Il CAAT, centro agroalimentare Torino, analizza i dati rispetto a dodici mesi fa. I commercianti oggi vendono le pesche a 1.40€, ben il 55% in più rispetto al 2019.
Gli agricoltori, in estate, avevano alzato il prezzo del raccolto anche del 100%, da 0.85€ a 1.70€ creando rabbia fra i consumatori. I produttori lamentano una carenza del raccolto, dovute alle copiose precipitazioni che hanno colpito il Piemonte in questi mesi.

Le albicocche, nei mesi estivi hanno registrato un balzo di prezzo del 120%. Altri aumento di prezzo si sono registrati, in quantità minore ma comunque significative, anche per altri prodotti. Ad esempio per mele (18%), cachi (47%), castagne (20%), meloni gialli (36%) e susine (40%). Gli agrumi, invece, hanno visto un rincaro di circa il 30% tra l’estate e le prime settimane autunnali.
Per quanto riguarda la verdura, il cetriolo è più caro passando da 0.50€ a 1 €. I mercanti vendono le melanzane al 46% in più, i cavolfiori al 37%, le zucchine al 32% e pomodori a cuore di bue al 20%.
Alcune cibarie in calo
Non solo aumenti, si registrano anche dei cali al CAAT. Pere, uva, insalata, patate, cavoli, zucche, porri e ravanelli hanno visto una decurtazione del prezzo che oscilla tra il 5% e il 20%.