Animali esotici a Torino: tutti gli strani ritrovamenti
Da Alessandro Maldera
Agosto 07, 2020
Nelle case dei torinesi ormai abbondano anche specie non convenzionali, dai serpenti fino ai lemuri. Animali esotici per definizione e di fatto.
Gli animali esotici a Torino sono sempre di più. Boa, pitoni, cobra e altri serpenti. Iguana, gechi, camaleonti e piccoli caimani. Scimmie e lemuri. Il catalogo degli animali strani nelle case torinesi s’è allungato al punto da diventare un business a sei zeri.
Ma è soprattutto arrivato a generare seri problemi di pubblica sicurezza. Tali animali si comprano troppo stesso per moda, poi crescono e vengono abbandonati.
I guai iniziano in effetti quando la passione non c’è e la scelta di prendere in casa un animale esotico, mille volte più delicato e difficile di un gatto, è dettata solo dall’impulso o dalla moda del momento. Non c’è solo il rischio (per gli altri) di trovarsi un serpente dietro a una panchina. C’è che gli stessi animali finiscono troppo spesso per soffrire.
Fondamentale informarsi su tutto prima dell’acquisto. Insomma, se proprio non si può fare a meno di avere un animale esotico in casa, la prima regola è farlo solo con una forte e giusta motivazione alla base.
I ritrovamenti
A conferma di quanti sono gli animali esotici a Torino vi sono le innumerevoli segnalazioni arrivate al Centro Animali Non Convenzionali (C.A.N.C.) di Grugliasco.
L’ultimo ritrovamento è avvenuto in strada del Nobile e si tratta di un esemplare di serpente esotico. Conosciuto come serpente del grano è stato recuperato e consegnato al C.A.N.C. dai Vigili del Fuoco dopo segnalazione di alcuni passanti.
Il serpente, di colore giallo e rosso, è innocuo per l’uomo in quanto il suo morso non è velenoso. Il fatto che sia stato ritrovato in strada fa nascere il forte sospetto dell’abbandono pre-vacanza. I più ottimisti, invece, pensano a incuria dei proprietari che magari lo hanno lasciato incustodito.
Ma questo è solo l’ultimo ritrovamento, la lista in realtà è molto più lunga. Ad esempio ricordiamo il “drago barbuto” trovato a giugno in piazza Massaua, un rettile esotico originario dell’Australia. Oppure l’Agapornis (un genere di uccelli della famiglia Psittaculidae, di origine africana) trovato a Venaria, nella zona di piazza Michelangelo. Ancora un piccolo esemplare di basilisco che una signora si è ritrovato in casa, in via Chambery. Ovviamente non era suo e arrivava chissà da dove.
Tutti esemplari esotici poi portati al C.A.N.C. per i necessari controlli ed eventuali cure.
Bisogna documentarsi moltissimo e ben prima di acquistare un animale di questo tipo. Bastano poche settimane per portare un animale esotico in fin di vita. Bisogna quindi imparare a gestirlo prima di portarselo in casa, conoscere molto bene le condizioni di cui ha bisogno e la precisa alimentazione adatta alla sua specie.
Cavarsela con poco non è possibile, quando si parla di animali esotici. Serve, inevitabilmente, dedicare tanto tempo a preparare se stessi e la propria casa.
Insomma, come per qualsiasi altra specie di animali, bisogna essere responsabili
Alessandro Maldera
Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende
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