Crisi economica da coronavirus: Torino la città più colpita
Crisi economica da coronavirus e recessione saranno molto impattanti sulle economie metropolitane.
È passato circa un mese dalla riapertura delle attività commerciali, negozi ed uffici dopo il lockdown imposto dall’emergenza ssanitaria.
Tutto il paese è tornato a lavorare e a vivere una vita simile a quella precedente. Certo con qualche accortezza in più ma si torna ad uscire per shopping, per divertimento o per andare a cena fuori.
Si sta cercando in tutti i modi di combattere la crisi economica da coronavirus ma i numeri sulla recessione non sono affatto incoraggianti.

Lo studio
I dati sulla crisi economica da coronavirus mostrano un Paese che fatica a riprendersi.
Ad evidenziarlo è uno report redatto da Cerved, l’azienda che raccoglie informazioni sui bilanci delle imprese, per conto dell‘Anci, l’Associazione nazionale dei Comuni italiani.
Questo studio evidenzia soprattutto l’andamento diverso delle economie del nostro paese. Infatti è il Nord a fare i conti con l’impatto più pesante.
Lo studio si basa sull’analisi di due possibili scenari:
- uno fiducioso senza ulteriori lockdown
- uno pessimistico con altri periodi di chiusura fino a fine anno
Ma anche se andiamo a leggere i dati dello scenario meno negativo, i numeri della crisi economica da coronavirus sono scoraggianti.

Al primo posto, infatti, tra le città che risentiranno maggiormente della crisi c’è Torino. Che vedrebbe una caduta del reddito del 14,4%, in particolar modo a causa delle difficoltà del settore automobilistico.
Al secondo posto troviamo Venezia, con un calo stimato al 13,8% specialmente per le contrazioni nel turismo.
Al terzo posto, invece, Genova con un -12,5% dovuto alle perdite nel commercio internazionale. A seguire, Napoli, Palermo, e Firenze registrano tutte un -12%. A Roma invece si attende un 11,8% in meno, mentre a Milano un -11%.
Torino la città più colpita
Come abbiamo visto dallo studio del Cerved, nel 2020, la città più colpita dalla crisi economica da coronavirus è proprio Torino. Con un calo del 14,4% prevedendo uno scenario più soft.
Ma le cose potrebbero anche andare peggio.
E se, a causa di nuove ondate di contagi, il governo fosse costretto ad attivare nuovamente dei periodi di lockdown, anche se meno rigidi e localizzati, il crollo potrebbe arrivare a -20,2%.
Se però analizziamo i valori assoluti della perdita di fatturato che si basa sulla dimensione dell’economia metropolitana, l’rdine di clssifica cambia.

Secondo Cerved le maggiori perdite di fatturato nel biennio 2020-21 riguarderebbero Milano (da 74 a 97,6 miliardi di euro in meno in base allo scenario), Roma (da 63,2 a 82,4), Torino (da 26 a 34), Bologna e Napoli, entrambe da 15,4 a oltre 20 miliardi, Firenze (da 13,5 a 17,7), Genova (da 9,2 a 12,5) e Venezia (da 9 a 11,7).
Gli effetti del coronavirus su tutto il paese sono evidenti. Infatti il Pil del Paese dovrebbe cadere del 12,7% nello scenario più fiducioso. Diversamente potrebbe arrivare anche ad un -18%.
In questo caso, se anche il prossimo anno l’economia italiana riuscisse a riprendersi, sarebbe comunque al di sotto dei livelli pre-Covid.
Ovviamente la cosa più urgente è evitare un nuovo lockdown che potrebbe impattare pesantemente sull’economia, con dati ben peggiori.