Lockdown e spesa alimentare: come sono cambiate le abitudini di acquisto.

Il lockdown e spesa alimentare. La quarantena ha modificato non solo le nostre abitudini sociali ma anche le abitudini di acquisto.
Il carrello della spesa, durante la quarantena, si è riempito di cibi base e salutari. La dieta mediterranea è stata alla base della scelta dei consumatori.
È quanto emerge da una ricerca effettuata dalla società che realizza ricerche di mercato Nomisma in collaborazione con il CRIF.
Gli alimenti più acquistati
Gli italiano sembrerebbero aver affrontato il lockdown in maniera responsabile.
Il cibo non solo come acquisto-rifugio per l’impossibilità di concedersi altri svaghi, ma come scelta consapevole per la propria salute e il benessere.

Il lockdown ha modificato la spesa alimentare. Vediamo come:
- cibi base e cibi ingredienti come lievito e farina +40%
- prodotti a lunga conservazione +31%
- prodotti surgelati +27%
Il riso ha visto un’impennata delle vendite: +74.000 tonnellate rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Le cause sono da ricercarsi dall’aumento della domanda dovuta anche alla diminuzione di importazioni di riso dal Sud Est asiatico.
Un dato interessante sui cambiamenti del lockdown sulla spesa alimentare è l’aspetto qualità:
- il 22% dei consumatori ha sottolineato di aver scelto il Made in Italy e le filiere corte
- il 41% ha dichiarato di fare attenzione alla data di scadenza di ciò che acquista.
- il + 49% presta attenzione ad acquistare cibi che garantiscono benessere e uno stile di vita salutare
- il 20% degli italiani basa la scelta sulla sostenibilità del prodotto
- il 12% sceglie in funzione di un packaging sostenibile
- il 30% ha acquistato prodotti biologici
Anche la scelta del negozio dove andare a fare la spesa è cambiato:
- negozi di vicinato sono passati dal 40% al 54%
- ipermercati sono passati dal 67% al 48%
Il cambio di passo è determinato dalla paura di spostarsi e di creare assembramenti. Ma la flessione sembra destinata ad attenuarsi nel corso della ripresa post-Coronavirus.
Gli italiani sono intenzionati a tornare a frequentare gli stessi negozi a cui erano abituati prima del lockdown.
C’è da sottolineare anche che durante questo periodo i prezzi di frutta e verdura sono saliti alle stelle.
Un dato su tutti quello del cavolfiore che ha registrato un aumento del +233%.

Meno sprechi
Durante la quarantena l’aumento del cibo in dispensa ha generato contenimento degli sprechi e non ha prodotto aumento di rifiuti.
A fronte di aumento di alimenti tra freschi e congelati, la quantità di alimenti sprecati non è cresciuta.
Durante il lockdown per sei italiani su dieci nulla è finito nella pattumiera.
Non stupisce che nelle settimane di lockdown sia stata la cucina ad appassionare gli italiani.
Ben 7 italiani su 10 si sono cimentati ai fornelli con frequenza più rilevante rispetto a prima. E ben 4 su 10 lo hanno fatto con rilevanza estremamente superiore rispetto al passato

Il confronto con la bilancia
Dall’analisi del lockdown e le abitudini della spesa alimentare è chiaro che le quantità di cibo acquistate sono aumentate.
La paura di molti italiani, durante questo stop forzato, è stato il confronto con la bilancia.
A sorpresa i dati sono diversi da quelli che si poteva immaginare.
4 italiani su 10 dichiarano di aver conservato lo stesso peso che avevano prima della quarantena.
Ma c’è persino che dichiara di essere dimagrito, poco meno di 1 italiano su 10 (8%).
Ora però non è chiaro se sono questi dati derivanti dalla percezione personale o reali della bilancia.