Molinette, trapianto di rene chiude una catena di solidarietà che ha salvato quattro vite

L’Ospedale Molinette di Torino si è rivelato ancora una volta ingranaggio fondamentale di un meccanismo che ha salvato quattro vite attraverso il trapianto di rene.
Non si tratta di un semplice intervento, ma di una catena di solidarietà che ha coinvolto quattro regioni in Italia e prende il nome di “Programma nazionale di trapianto Cross-over“.
Quando le coppie donatore-ricevente non sono compatibili per la presenza di anticorpi o per gruppo sanguigno non possono seguire la procedura standard di trapianto da donatore vivente. In questi casi, e in presenza di almeno un’altra coppia in situazione analoga, i donatori e i riceventi delle due diverse coppie, se biologicamente compatibili, si “incrociano”.

È così che Sherif, una donna torinese di 33 anni di origine albanese, in dialisi dal 2014, si è salvata. L’operazione è stata effettuata con successo all’Ospedale Molinette di Torino, dove negli ultimi quattro anni si è quasi triplicato il numero di trapianti di rene da vivente.
La catena di solidarietà si è aperta lo scorso novembre con una donazione da deceduto in Piemonte. L’organo risultava idoneo per un paziente di Padova – inserito nel programma Cross-over – che necessitava del trapianto. Una maratona solidale che si è chiusa sempre nella nostra regione, dopo aver attraversato Veneto, Sicilia e Puglia, con il trapianto di rene alle Molinette.
È stata proprio una donatrice vivente di Bari, moglie di un ricevente, a donare il rene a Sherif. Un modo unico per mostrare riconoscenza al donatore che ha salvato il marito.
La compatibilità tra le coppie è stata individuata grazie all’impegno di alcuni laboratori di immunogenetica e alla collaborazione tra le Regioni. Medici e infermieri sono così riusciti a lavorare insieme, salvando quattro vite, pur trovandosi in ospedali diversi.