Ambiente
Il Monviso è a rischio crollo: le preoccupanti analisi dei tecnici di Arpa

Il Monviso è a rischio crollo: le preoccupanti analisi dei tecnici di Arpa dopo la frana di fine dicembre
Il Monviso è a rischio crollo.
È questa l’allarmante conclusione tratta dai tecnici dell’Arpa circa lo stato di salute del Re di Pietra.
Alla fine dello scorso mese di dicembre era avvenuto un fenomeno piuttosto preoccupante. Ben 200mila metri cubi di roccia si erano staccati dalla montagna. Un segnale che aveva costretto l’ente regionale a inviare i propri esperti a verificare le condizioni della vetta.

Il quadro della situazione che ne è emerso non porta novità positive, anzi. Stando a quanto risulta dalle analisi portate avanti in questi giorni, rivedere altri crolli è sempre più concreto. Dalle rilevazioni è emerso che non sono da sottovalutare i rischi di future frane, rese più probabili dalle condizioni climatiche e dai loro cambiamenti.
Il Monviso rischia il crollo: le previsioni per il futuro
Prendendo in considerazione le constatazioni effettuate dai tecnici Arpa, è stato possibile notare come il distacco delle parti della roccia sia avvenuto
a quota 3200 metri, praticamente in cima al Torrione del Sucai. Gli elementi sarebbero poi giunti fino a quota 2800 metri, coinvolgendo una superficie piuttosto estesa, di lunghezza compresa tra i 45 e i 55 metri. La potenza del fenomeno ha fatto anche giungere a valle una manciata di massi piuttosto imponenti, di dimensioni comprese tra i 150 e 250 metri cubi.
Dalle previsioni dagli esperti in causa è stato tratteggiato un futuro poco Roseo per il Monviso, vista la concreta possibilità che avvenga l’erosione del permafrost. Quest’ultimo è lo strato che rimane gelato perennemente: la sua fratturazione darebbe ulteriore credito alla tesi della caduta graduale delle parti del Monte. Uno scenario che si spera sia molto più lontano e meno devastante rispetto a quanto preventivato.