Copete monregalesi, il dolce dalle origini medievali
Da Francesca Palumbo
Maggio 13, 2019
Nocciole caramellate inserite in un goloso involucro di cialde croccanti e sovrapposte; così sono fatte le famose copete monregalesi, un dolce tipico piemontese con origini antichissime, che affondano le radici addirittura nel Medioevo.
Le origini delle “cupete”
Innanzitutto occorre precisare che si pronuncia “cupete”, proprio per onorare il dialetto piemontese.
Le copete monregalesi hanno origine nella zona di Mondovì e sono considerate un dolce adatto tutto l’anno ma che veniva principalmente prodotto in casa nel periodo natalizio.
Nonne, madri e figlie, sin dall’epoca medievale si riunivano in inverno (e non solo) per preparare questo dolce squisito quanto semplice, dal gusto così particolare da essere arrivato fino ai giorni nostri.
La loro dolcezza e fama ha fatto si che venissero esportate anche in altre regioni italiane, al punto che sono diventate una specialità nazionale. Le loro origini però, rimangono squisitamente piemontesi.
Copete monregalesi, qualche dritta sulla ricetta
In primo luogo, qualora ci si volesse cimentare a preparare le copete monregalesi, occorrerà munirsi di: un chilo di noci sgusciate (oppure di un chilo di nocciole), un chilo di miele d’acacia e di centoventi ostie di nove centimetri di diametro.
Il miele deve essere fatto bollire fino a raggiungere la consistenza del caramello. In esso andranno poi inserite le noci (o nocciole) precedentemente tritate (o lasciate intere a piacere).
Il composto, mestato e fatto cuocere a fuoco lento, una volta addensatosi, potrà essere inserito tra le sue due ostie.
Ecco che con pochi semplici passi, la delizia tradizionale è servita.
(Foto tratta da Cucchiaio.it)
Francesca Palumbo
Giornalista pubblicista laureata in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica e Politica. Ottima conoscenza dell'inglese. Responsabile Ufficio Stampa con esperienza di 5 anni.
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