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La tartare, una prelibatezza tutta piemontese

Da Alessandro Maldera

Gennaio 15, 2019

Tra le tante prelibatezze della cucina piemontese spicca la tartare.
Si tratta di un tipo di preparazione sempre più in voga, soprattutto nei ristoranti di alto livello.
La preparazione della tartare prevede di tritare finemente la carne o il pesce crudo utilizzando un coltello oppure un tritacarne.
Alla carne tritata grossolanamente si possono aggiungere salse e condimenti vari come l’aceto balsamico, i capperi, la cipolla, il tuorlo d’uovo e il succo di limone.
Gli esempi più noti sono quella di tonno, di salmone, di cavallo, di vitello, di cervo e la bistecca alla tartara.
Il termine tartare deriva dal popolo nomade dei tartari, provenienti dall’Asia Centrale.
Secondo la leggenda, i tartari, non avendo tempo per cucinare, erano soliti mettere la carne essiccata sotto le selle dei propri cavalli per ammorbidirla e mangiarla al momento dei pasti.
Nel corso degli anni sono tante differenti versioni di tartare in tutte le regioni del Nord Italia.
Nella tradizione piemontese, troviamo piatti come la cosiddetta carn crua, carne cruda, conosciuta anche come salada ‘d carn crua, ovvero l’insalata di carne cruda.
Il piatto è un antipasto e consiste in una battuta di carne al coltello con aglio a tocchetti, olio d’oliva, sale, pepe e succo di limone.
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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende