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Una suggestiva storia: Ponzio Pilato a Torino

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Una suggestiva storia: Ponzio Pilato a Torino

 

Tutti conoscono il nome di Ponzio Pilato. Il prefetto romano legato all’episodio della passione di Cristo, colui che fu giudice nel processo contro Gesù, quello che “se n’è lavato le mani”, lasciando che fosse il popolo a scegliere il destino del figlio di Dio. Meno nota è la leggenda che parla di Ponzio Pilato a Torino.

Una suggestiva storia: Ponzio Pilato a Torino
Una suggestiva storia: Ponzio Pilato a Torino

Chi era Ponzio Pilato

Molte e discordanti sono le storie che riguardano la nascita, la vita e la morte di questa figura controversa.

Nasce presumibilmente in Abruzzo, tra la zona de L’Aquila e quella di Teramo, anche se vi è una teoria secondo cui la Fontana Fraterna a Isernia sia parte del monumento sepolcrale di Ponzio Pilato.

Della sua vita si parla nel Nuovo Testamento, in tutti e quattro i vangeli canonici, in cui troviamo un prefetto riluttante a riconoscere la colpa di Gesù. Si occupano di lui anche storici di tutte le epoche: Flavio Giuseppe ci parla di un uomo destituito dal suo ruolo per la durezza con cui aveva represso i Samaritani, mentre Filone di Alessandria, suo contemporaneo, in una descrizione molto meno lusinghiera ci restituisce un uomo corrotto, crudele e immorale, iniquo nel suo ruolo di giudice. Altre leggende invece lo vogliono penitente e convertito alla fede cristiana.

Anche sulla sua morte le versioni sono molteplici. Le storie però concordano sul fatto che la fine sopraggiunge violenta, per assassinio o suicidio, a volte dopo un esilio. Ed è proprio da qui che parte la leggenda che ci riguarda…

Una suggestiva storia: Ponzio Pilato a Torino
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Il soggiorno di Ponzio Pilato a Torino

Uno dei miti sulla fine della vita di Ponzio Pilato narra che quest’ultimo fu mandato in esilio in Francia dall’imperatore Caligola: pare che il tragitto lo portò a Torino, dove fu tenuto prigioniero nelle Torri Palatine. Il viaggio del prefetto romano caduto in disgrazia potrebbe poi essere proseguito in Valle D’Aosta, a Nus, incarcerato nel luogo dove in epoca medioevale sorse quello che ancora oggi conosciamo come il Castello di Pilato. Storie, dicerie, a cui agli inizi del novecento diede credito il giornalista Viriglio che scrisse del “soggiorno” torinese di Ponzio Pilato.

Daniele De Stefano

 

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