2 luglio 1871: Re Vittorio Emanuele II si insediava al Quirinale

Il 2 luglio 1871 si ricorda l’ingresso del Re Vittorio Emanuele II a Roma, che da quel momento divenne ufficialmente Capitale del nuovo Stato unitario.
Sebbene l’Unità d’Italia si riconduca al 1861, il processo risorgimentale di unificazione si prolungò ancora a lungo.
Fu, infatti, solo dieci anni più tardi che l’esercito nazionale, aiutato dalle forze guidate da Garibaldi, riuscì a conquistare i territori Pontifici tra cui Roma.
La famosa Breccia di Porta Pia, il 20 settembre 1870, sancì la presa della città, sottratta al potere temporale del Papa.

Qualche mese più tardi, nel febbraio 1871, il Parlamento italiano proclamò Roma nuova Capitale del Regno d’Italia al posto di Torino.
Il passaggio della capitale da Firenze a Roma, costrinse il Re Vittorio Emanuele II a spostarsi nel Palazzo del Quirinale che sarebbe, dunque, diventato la nuova residenza Sabauda.
L’entrata del Re a Roma, il 2 luglio 1871, sancì simbolicamente la conclusione del processo di unificazione italiana.
Vittorio Emanuele II fu, dunque, il primo re d’Italia

Dopo la sua morte, gli fu dedicato il monumento nazionale Vittoriano, oggi conosciuto in tutto il mondo per la sua maestosità.
Il monumento è considerato uno dei maggiori simboli dell’unità nazionale, tanto da ospitare importanti celebrazioni, come l’Anniversario della liberazione d’Italia e la Festa della Repubblica italiana.