Storia

17 Agosto 1855: finisce vittoriosamente la battaglia della Cernaia

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17 Agosto 1855 si conclude una scontro storico per l’ esercito sardo-piemontese: la battaglia della Cernaia è vinta!

Il generale Alfonso La Marmora telegrafa a Torino l’ esito della battaglia: lo scontro sulla Cernaia è vinto, l’ esercito russo in rotta.

Fu così che lo stato di capo maggiore dell’ esercito piemontese telegrafò al Re,  Vittorio Emanuele II, la gloriosa vittoria.

La guerra di Crimea scoppiò ufficialmente per il controllo dei luoghi santi presenti nella zona.

Napoleone III, da poco imperatore dei francesi, ne chiedeva il controllo in nome dei cattolici.

Ad esso si unirono la Gran Bretagna e l’ Austria.

La Russia, dal canto suo, bramava il controllo su queste zone ritenute sacre per gli ortodossi.

In questo scenario la Turchia vide una possibilità di approfittare delle difficoltà del gigante russo accerchiato.

Ovviamente i motivi religiosi erano solo un pretesto.

La Gran Bretagna pensava ad una Turchia più forte per limitare l’ impero degli zar, la Francia un peso internazionale più consistente e la Russia uno sbocco sul Mediterraneo.

17 Agosto 1855: finisce la battaglia della Cernaia
17 Agosto 1855: finisce la battaglia della Cernaia

In tutto questo entra in scena anche il Regno di Sardegna.

Le potenze occidentali chiesero l’ intervento sardo quando la guerra fece più cruenta.

Cavour e il Re videro in questo intervento un motivo per poter sollevare le attenzioni internazionali sull’ unità nazionale e risposero positivamente alla chiamata alle armi.

Fu così che, ottenuta la garanzia da Francia e Gran Bretagna che l’ Austria non avrebbe attaccato il Piemonte,  che il 4 ottobre del 1853 Cavour inviò 18000 uomini in Crimea.

Al comando i fratelli La Marmora, (tra cui Alessandro, fondatore dei bersaglieri) e Giovanni Durando.

La battaglia della Cernaia scoppiò per una ritorsione russa all’ assedio che stava subendo la città di Sebastopoli.

Il 16 Agosto il generale Gorcakov lanciò 4 divisioni di fanteria e 2 brigate di artiglieria all’ assalto del fronte alleato.

Al presidio de la Cernaia francesi, inglesi e piemontesi con diverse divisioni dei propri eserciti.

L’ attacco russo fu potente, ma poco risolutivo. Tutte le manovre tattiche per spezzare il fronte alleato furono vane.

I russi non riuscirono a dividere francesi e piemontesi grazie ad una manovra difensiva di La Marmora.

Così l’ esercito sardo contrattaccò conducendo una battaglia quasi perfetta.

La vittoria è netta.

17 Agosto 1855: finisce la battaglia della Cernaia

Le stime parlano di un massimo di 200 ad un minimo di 18 morti piemontesi.La battaglia della Cernaia fu una “splendida giornata” che portò in dote all’ esercito sabaudo 8000 soldati russi caduti in combattimento.

Un prezioso tributo per la causa italiana, e un motivo di orgoglio per il generale che nel suo telegramma a Torino scriverà:

“Questa mattina i russi hanno attaccato le linee della Cernaia con 50000 uomini. Con mio telegramma apprenderà se i piemontesi sono in grado di combattere al fianco di francesi e inglesi. Abbiamo respinto i russi al grido di “Viva il Re, viva la Patria”.I piemontesi sono stati valorosi”.

Fu il primo grande passo per l’ unificazione d’ Italia.

D’ ora in poi le potenze europee sapranno che gli italiani vogliono unirsi sotto la stesa bandiera.

Fu il preambolo degli accordi franco-piemontesi che porteranno all’ annessione del lombardo-veneto.

Un’ impresa unica per un piccolo esercito di una piccola nazione, e per il suo primo ministro, abile stratega.

Un pezzo di storia che non potrà non venirci in mente quando passeggiamo sotto i portici di una delle nostre vie più importanti: via Cernaia, appunto.

Alessandro Rigitano

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