17 ottobre 1860: approvato regolamento della Regia Scuola di Applicazione per Ingegneria di Torino

Stiamo parlando di quello che oggi chiamiamo Politecnico di Torino.
Quando il regolamento fu approvato, dalle mura del Castello del Valentino della Regia Scuola di Applicazione venivano sfornati ingegneri civili; per evitare malintesi colui che progetta le strade ed i ponti.
Da lì a breve, 1867, l’università si era già divisa in 6 rami; una per architettura, una d” ingegneria civile e 4 d’ingegneria per le industrie:
- meccaniche
- chimiche
- agricole
- metallurgiche
Al fianco della Regia Scuola venne creato il Reale Museo industriale tramite il quale si voleva impartire agli studenti le nozioni pratiche per una formazione completa.
Questo per dare vita nel Museo a dei tecnici superiori che potessero competere con gli ingegneri istruiti nella Scuola.
Come capita però nei giorni nostri, la facilità d’ingresso al Museo portò ad un sovraffollamento dello stesso con una qualità che non permise più una corretta didattica. La scelta degli studenti fu precisa: abbandonare la struttura.
La quadra tra i due enti arrivò nel 1875, quando si relegò alla Scuola la possibilità di istruire gli ingegneri in merito agli ambiti teorici e al Museo quelli pratici.
La cosa curiosa infatti è che gli ingegneri per le industrie si vedevano le lauree, o diplomi, firmate da entrambi i rettori delle scuole.
Tutto ciò continuò per una ventina di anni fino a quando nel 1906 i due aspetti, pratico e teorico, che distinguevano le scuole si combinarono e per creare il Politecnico di Torino.
Damiano Grilli