Territorio

Prosciugamento del lago del Moncenisio: la storia torna a galla

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Ogni due decadi dal lago del Moncenisio affiorano costruzioni che risalgono tra l’Ottocento e il Novecento.

Ogni 20 anni perchè è la diga del Moncenisio a richiede il prosciugamento del lago limitrofo per la manutenzione ed il controllo delle sue pareti.  Vengono spostati 320 milioni di metri cubi di acqua e lo specchio di acqua azzurro  diventa una grande conca lunga due chilometri, larga quattrocento metri e profonda centoventi.

A comparire dal nulla sono fortificazioni e bunker, lo storico Vallo Alpino di epoca fascista, e poi ponti, case e vecchie dighe.

La luce del Sole non dura molto sui testimoni muti di un’epoca passata, nel giro di due settimane il lago torna ad essere quello che era prima.

Ci vogliono invece una ventina di giorni per prosciugare tutta la superficie e l’utilizzo di un elicottero per scomodare le trote giganti che abitano le acque del lago e riportarle a manutenzione avvenuta.

Il ripristino di un piccolo lago ha portato alla luce numerosi resti del passato

Emergono così fortini da cui i soldati presidiavano il valico (un tempo la più veloce via di collegamento tra Italia e Francia), i bunker utilizzati durante la seconda guerra mondiale.

Il sentiero percorso da Napoleone e le sue armate l’Ospizio che ristorava e riparava i viandanti dalla tormenta, oltre a numerosi vecchi impianti idraulici .

Quello che più colpisce è come il passato prima o poi torna a galla, e allo stesso modo la storia, che non dorme mai ma aspetta solo per ripetersi nei secoli.

La Redazione di Mole

Foto di Christian Bernardinelli

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