Maurizio Marletta era Maciste, il Re di Porta Palazzo

Maurizio Marletta era Maciste, il Re di Porta Palazzo
Era il Re di Porta Palazzo, Maurizio Marletta, anche ricordato come Maciste o Mangiafuoco per il suo vestiario che riprendeva le sembianze dell’omonimo personaggio in Pinocchio.
Aspetto grezzo, da duro e quei pantaloni rossi e bianchi che attiravano l’attenzione dei passanti, assieme alle dimostrazioni di forza che lo resero celebre per diverse generazioni; per Maciste sollevare un lastrone da cento chili di pietra era uno scherzo e per dimostrare che non c’erano trucchi ne inganni “se c’è un uomo che sia un uomo vero si faccia avanti e sollevi questa pietra”, incitava così gli astanti allibiti dalla sua quasi surreale forza a sfidarlo.
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Emigrato da Catania a Roma nel ’60, approdò nel mondo del cinema come controfigura di Maurizio Arena; nel ’65 si spostò ancora più su, la città della Mole. Proprio in quegli anni assieme all’attività di venditore ambulante affianca i suoi spettacoli da artista di strada a Porta “Pila”. In quel di Torino bisogna ammettere che la fortuna girò dalla sua parte diverse volte, tanto che nel ’70 collaborò prima con con Pier Paolo Pasolini in I racconti di Canterbury, che da li a tre anni sarebbe stato assassinato, e dopo con l’appena defunto Ettore Scola in Trevico- Torino- Viaggio nel Fiat Nam.
Morì lasciando un carrettino con bambole e chincaglierie, e tanti ricordi nella memoria della persone.