Nelle fogne di Torino c’è un tesoro? L’Università dell’Arizona dice di sì

Secondo l’Università dell’Arizona, nelle fogne di Torino si nasconderebbe un tesoro
Se oggi andaste in giro a millantare l’esistenza di un tesoro in oro e argento nelle fogne di Torino probabilmente, nel migliore dei casi, verreste scherniti. Nel peggiore c’è la neuro.
Eppure, quella che potrebbe sembrare una moderna favola metropolitana a tinte fetide o la farneticazione di uno squilibrato che ci è rimasto sotto alla ventesima volta che riguardava “I Goonies”, è in realtà una notizia reale ed il risultato di un’osservazione scientifica.

Ovviamente non si tratta di una fortuna in lingotti o forzieri colmi di monete e gioielli.
Stiamo parlando di una ricerca di un gruppo di studiosi dell’Arizona State University, condotta sulle acque di scarico provenienti da zone diverse degli Stati Uniti. Questo studio ha messo in luce un’incredibile quantità di sostanze preziose tra questi liquori. Da un’analisi dei fanghi presenti nelle acque effettuata con uno spettrometro, dopo averli sottoposti ad un processo di ionizzazione, sono stati individuati una quindicina di metalli preziosi. Si parla di un valore complessivo di circa 280 dollari ogni tonnellata di fanghi.
Non vi ho impressionato? E se vi dicessi che, col suo milione di abitanti, una città come Torino produce una quantità di rifiuti tale che nelle discariche scorrono circa tredici milioni di dollari? Esatto, tredici milioni in metalli preziosi e terre rare, di cui più di due mezzo in oro e argento. E poi platino, rodio…
Benché non sia ancora il momento di cercare setacci in cantina e partire per le fogne di Torino come nuovi cercatori d’oro, non sono mancati i pareri favorevoli dalla comunità scientifica sulla possibilità di tentare un recupero di questi preziosi. Ciò nonostante nella ricerca, pubblicata sulla rivista Environmental Science & Technology, non fa alcuna menzione dei possibili costi di un processo di estrazione e siamo ancora al vaglio delle possibilità.

Notizie incoraggianti arrivano dalla terra del sol levante dove, nella città di Suwa, si è già tentato di ottenere l’oro dai fanghi di depuratore. Ne sono stati estratti ben due chilogrammi per ogni tonnellata.
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