La Barbera d’Asti, oggi un vino di prestigio

La Barbera d’Asti, oggi un vino di prestigio
La Barbera d’Asti è un vino semplice, ma che può dare forti emozioni, prodotto sui dolci pendii fra Asti ed Alessandria.
Le origini del vitigno, dal quale viene prodotto, ha origini antiche, di fatto già nel XVII viene citato in un documento custodito nel Municipio di Nizza Monferrato.
Tuttavia, viene menzionato ufficialmente, per la prima volta nel 1798, all’interno della prima ampelografia sui vitigni piemontesi redatta dal Conte Nuvolose, vicedirettore della Società Agraria di Torino.
Facendo un lungo salto del tempo, in primis, nel 1970, la Barbera d’Asti, viene riconosciuta come Denominazione di Origine Controllata, e, più avanti, la sua qualità viene fregiata dalla Denominazione di Origine Controllata e Garantita.

Come accennato prima, la zona di produzione comprende 116 comuni della provincia di Asti e 51 in quella d’Alessandria. Inoltre sono state delimitate tre sottozone di maggiore pregio: Nizza, Tinella e Colli Astiani.
Le varie tipologie, che prendono anche il nome dalle loro sottozone, sono: la Barbera d’Asti, la Barbera d’Asti Superiore, la Barbera d’Asti Superiore Tinella, la Barbera d’Asti Colli Astiani e la Barbera d’Asti Superiore Nizza.
Tra queste, la tipologia di maggior prestigio è sicuramente la tipologia Superiore, in quanto ha un periodo minimo di affinamento di 12 mesi, di cui sei mesi in botte di legno e sei mesi in bottiglia.
Si tratta di un vino che può essere apprezzato anche dopo 10 anni di permanenza in bottiglia.
In generale, la Barbera d’Asti si presenta di colore rubino, con un profumo intenso, vinoso e fruttato, con note di ciliegia, prugne e bacche scure, al palato risulta morbido e armonico.
In ogni caso la Barbera d’Asti sta vivendo un momento di fulgore.
Clara Lanza
(Foto tratta da Street Food News)